Appalti

Lotti disomogenei e aste combinatorie: Consip riorganizza le gare per aumentare la concorrenza

di Mauro Salerno

Accelera il processo di riorganizzazione delle gare Consip dopo la vicenda Romeo. La centrale acquisti del ministero delle Finanze sta lavorando per implementare nuovi sistemi di assegnazione degli appalti che vadano nella direzione indicata dall'Anac, che nel corso di una specifica ispezione sulla gestione delle maxi-gare ha storto il naso sugli esiti legati alla scelta di concentrare le assegnazioni in grandi lotti.

Un'obiezione ripetuta anche ieri, dal consigliere dell'Anticorruzione Francesco Merloni, in occasione di un convegno per fare il punto sul sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti organizzato dall'Istituto grandi infrastrutture (Igi) a Roma. Merloni ha premesso che le «39mila stazioni appaltanti attive oggi in Italia sono troppe» anche perché in moltissimi casi sono rappresentate da «enti microscopici che evidenziano gravi inadeguatezze dal punto di vista tecnico e amministrativo». Da questo punto di vista il processo attivato dal nuovo codice appalti è valutato positivamente. Per il consigliere dell'Anac però bisogna stare attenti a non eccedere con la concentrazione degli appalti in poche mani. «prendiamo il modello Consip - ha detto Merloni - in questo caso la spinta alla concentrazione del mercato è andata oltre le necessità». Con le maxigare della centrale acquisti dello stato «in alcuni settori come l'energia e il facility management ci si rivolge a 4-5 operatori nazionali. Vogliamo che il mercato sia dominato da pochissimi oligopolisti? In questo modo - ha aggiunto Merloni - il sistema produce dei difetti». Non solo. «Pensiamo al caso della gara di pulizie (Roma Centro)- ha aggiunto il consigliere -. Il risultato è che istituzioni come la Corte dei Conti o il Senato per aggiudicare il servizio nei propri immobili dovrebbero fare riferimento a Romeo: è questa la concentrazione che giudichiamo eccessiva».

Per far fronte ai rilievi Consip sta lavorando a un progetto di riorganizzazione delle gare, frutto anche di una serie di "interlocuzioni" avute con l'Antitrust oltre che con l'Anac. Una prima strategia «è quella di puntare sui lotti disomogenei» ha spiegato, sempre nel corso del convegno Martina Beneventi, responsabile della direzione legale di Consip. In pratica si tratterebbe di dividere le gare in «uno o più lotti di grandi dimensioni» destinato alle imprese di maggiori dimensioni «e una serie di lotti più piccoli» destinati alle imprese meno strutturate. Disegnati in questo modo «questi lotti - aggiunge Beneventi - avranno anche una funzione di "incubatore" aiutando le imprese a crescere».

L'altra formula allo studio di Consip è la cosiddetta «asta combinatoria», che permette di presentare offerte «per un lotto singolo o per gruppi di lotti». Una strategia che Consip ritiene «molto interessante», senza nascondere però le difficoltà legate alla sua applicazione. Soprattutto sul fronte del contenzioso. «Se qualcuno fa ricorso su un lotto - conclude Beneventi - si rischia di bloccare a cascata tutti gli altri».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©