Appalti

Appalto integrato/3. Occhiuto (Anci): così la deroga non serve

di Giuseppe Latour

Me lo aspettavo». Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza e delegato Anci per i Lavori pubblici, non è sorpreso dagli esiti dell'indagine sulla deroga del correttivo in materia di appalto integrato: per come è strutturata fa a pugni con la normale programmazione di ogni amministrazione.

L'Anci, però, aveva chiesto questa deroga…

L'Anci aveva chiesto che fosse reintrodotto l'appalto integrato, senza tutte queste limitazioni. Alla fine è venuta fuori una deroga solo per i definitivi approvati entro il 19 aprile 2016, con l'obbligo di espletare la procedura di gara nei successivi dodici mesi. È un approccio che non viene incontro alle esigenze dei Comuni.

Adesso che la norma c'è, che tipo di utilizzo si aspetta?

Mi aspetto che sia utilizzata poco, perché non si combina bene con le attività di programmazione di un'amministrazione. Quando un Comune pianifica i suoi investimenti, individua le procedure di appalto che sono più adatte per ogni tipo di opera, in base alle possibilità disponibili. Considerando che l'appalto integrato era stato eliminato, sarebbe stato strano per un Comune tenere nel cassetto un progetto definitivo per un anno.

Quindi bisogna aspettarsi una deroga inutilizzata?

Qualche caso ci sarà. Ma uno sblocco reale sarebbe stato possibile con una deroga dai confini più ampi. Penso che il ritorno all'appalto integrato sarebbe stato importante per i Comuni.

In che senso?

I Comuni non hanno tante risorse per fare le progettazioni esecutive e hanno anche difficoltà a trovare il tempo per affrontare una gara in più. Sarebbe stato meglio dare più margini per velocizzare la spesa.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©