Appalti

Cipe in vista: ok all'Av Brescia-Verona ma è ancora stallo sul Contratto Anas

di Alessandro Arona

Il pre-Cipe (riunione tecnica preparatoria) ha dato il via libera nei giorni scorsi al progetto definitivo dell'alta capacità ferroviaria Brescia-Verona, prima tratta da Brescia Ovest a Verona, progetto che sarà dunque approvato dal Comitato interministeriale nella prossima seduta, entro il 10 giugno. Accordo governo-Rfi-Regione Lombardia-città di Brescia per l'attravresamento di Brescia: non ci sarà lo shunt di Montichiari, cioè la bretella esterna alla città, ma l'attraversamento urbano tramite raddoppio e rifunzionalizzazione della linea esistente, ma essendo questa una decisione "dell'ultim'ora" comporta la necessità di modificare il progetto. «Non ci vorrà molto - spiegano a Palazzo Chigi - Rfi assicura che ci voranno 4-5 mesi per la riprogettazione, poi si potrà ritornare al Cipe».

Niente da fare invece per il Contratto di programma Anas, quello con l'autonomia finanziaria già previsto dalla legge di stabilità 2016 e propedeutico alla fusione di Anas dentro il Gruppo Fs. Nonostante la spinta data dall'articolo 49 del decreto Manovra, dunque (che dava il via libera politico e disciplinava l'assorbimento di Anas in Fs, sbloccava il contenzioso e consentiva l'utilizzo anticipato delle risorse Anas 2016 appena varato il nuovo CdP al Cipe, si veda il servizio) il braccio di ferro tra Mit e Anas, da una parte, e Ministero dell'Economia dall'altra è sempre in corso. Sembra addirittura che da una parte ci sia tutto il governo e dall'altra il Mef da solo.
Non sappiamo i motivi del contendere ma mentre nelle settimane scorse la trattativa sembrava sbloccata, anche grazie alle norme del Dl 50, e l'Anas dava per approvabile il contratto al Cipe entro maggio, ora nuove obiezioni del Mef hanno ribloccato il testo, e agli uffici del Cipe non è ancora arrivato nulla).
All'Anas è tornata una certa preoccupazione: «Se non va il contratto al Cipe entro luglio - spiega una fonte qualificata - rischiamo di non riuscire a fare l'integrazione con Fs entro la fine della legislatura».

LA BRESCIA-VERONA AV
«Su questa tratta – aveva spiegato l'Ad di Rfi, Maurizio Gentile, al nostro giornale – abbiamo raggiunto la congruità dei prezzi con il general contractor» e cioè Cepav Due a guida Eni, che ha il contratto Tav 1991 per la Milano-Verona. La Treviglio-Brescia (due miliardi di euro) è entrata in esercizio nel dicembre scorso, mentre per la Brescia-Verona (il cui progetto preliminare è stato approvato dal Cipe nel 2003) l'attuale Contratto di programma Mit-Rfi (2012-2016) prevede un costo di 3.837 milioni di euro, di cui 2.268 disponibili. «Dopo la delibera Cipe – spiega Gentile – potremo procedere all'atto aggiuntivo con il general contractor».
Il progetto che è andato in conferenza di servizi prevede, per la zona di Brescia, lo Shunt di Montichiari, cioè la bretella a sud della città e una nuova stazione a Montichiari, nei pressi dell'aeroporto, ma già la Regione Lombardia nel suo parere aveva proposto di fare il quadruplicamento dell'attuale linea che attraversa il centro della città, ipotesi ben accolta da Rfi, che aveva però chiarito che o si facevba lo shunt o il passaggio in città, non entrambi. Ora il pre-Cipe ha scelto il quadruplicamento in sede, ma il progetto va rifatto, e ci vorranno come detto almeno 4-5 mesi.
Intanto va al Cipe la tratta Brescia Ovest-Verona. I costi della sub-tratta saranno defintivi da Rfi in tempo per la seduta del Cipe (parlaimo probabilmente di circa due miliardi di euro di costo complessivo).
«I cantieri della prima tratta tra Brescia e Verona apriranno entro il 2017», aveva detto nei giorni scorsi l'Ad di Fs Renato Mazzoncini.

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