Appalti

Porti, gli scali pugliesi puntano allo sviluppo attraverso il partenariato pubblico-privato

di Vincenzo Rutigliano

Partenariato pubblico-privato per il rilancio degli scali regionali, in primis per quello di Brindisi, e strategia di area vasta con i porti di Barletta e Manfredonia, che possono rappresentare un’alternativa a Salerno per la movimentazione di auto. Si muove su queste direttrici Ugo Patroni Griffi, nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico Meridionale (porti di Bari, brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli).

Secondo il neopresidente, su molte opere di miglioramento, anche infrastrutturale, dei porti che fanno capo all’Adsp, il coinvolgimento dei privati è indispensabile. Ad esempio per Brindisi che, solo da qualche settimana, ha ripreso le attività croceristiche con la Msc, che ha confermato che scalerà il porto anche nel 2018. Brindisi deve però migliorare la ricettività e «per realizzare le opere - spiega Patroni Griffi – occorre non solo denaro pubblico, ma anche partenariato privato; questo vale per la stazione marittima ma anche per il capannone ex-Montecatini». Il rilancio di Brindisi è in linea con la scelta di valorizzare le vocazioni di tutti gli scali dell’Adsp, evitando i campanilismi.«Per questo – afferma il presidente - guardo a un’area vasta nella quale, lavorando su intermodalità e logistica integrata, la Puglia può essere lo sbocco al mare anche della Basilicata». L’obiettivo è servirsi del porto di Manfredonia, ma soprattutto di quello di Barletta che, per costi e minore distanza (è a 70 chilometri dallo stabilimento Fiat di San Nicola di Melfi), secondo Patroni Griffi, può essere una buona alternativa al porto di Salerno per la movimentazione di auto con navi ro-ro. In questo modo lo scalo potrebbe rilanciare i suoi traffici che, negli ultimi 8 anni, non si sono spostati dalle 900mila tonnellate medie movimentate tra rinfuse solide, liquide e merci varie.

Per il porto di Bari, le priorità individuate dal presidente sono, invece, lo sblocco dei cantieri della colmata di Marisabella per disporre di nuovi spazi operativi; lo sviluppo ulteriore della crocieristica come core business (550mila passeggeri nel 2016: +9,64% sul 2015); nuove rotte per il traffico ro-ro; un incremento dei passeggeri dei traghetti e dei mezzi movimentati verso Albania, Grecia e Croazia. E ancora un nuovo slancio sul movimento merci (-5,18% nel primo trimestre 2017 ). «Dobbiamo fare - dice Patroni Griffi – scelte competitive con tariffe adeguate, avere tempi di sbarco e imbarco rapidi e tanta semplificazione amministrativa». Monopoli, infine, «potrebbe diventare uno scalo per le crociere di lusso e megayacht in transito». Su tutto però c’è l’incognita delle designazioni dei rappresentanti delle appointing authority nel comitato di gestione. «Se non arrivano - conclude Patroni Griffi - non posso avviare economie di scala tra le ex Autorità portuali né mettere mano al piano operativo triennale».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©