Appalti

Armani (Anas): «Per la manutenzione straordinaria avviate gare per due miliardi»

di Alessandro Arona

Nel corso del 2016 l'Anas - «cogliendo l'opportunità offerta dal nuovo Codice degli appalti di fare ricorso ad accordi quadro per l'affidamento tempestivo di lavori di manutenzione» - ha bandito gare di manutenzione straordinaria per oltre 1,6 miliardi di euro. Complessivamente, contando anche i bandi #bastabuche del dicembre 2015, negli ultimi 16 mesi l'Anas ha messo in gara iniziative di manutenzione straordinaria programmata per due miliardi di euro.
Lo ha detto il presidente dell'Anas, Gianni Vittorio Armani, nell'audizione di ieri, 26 aprile 2017, alla Commissione Ambiente della Camera dei deputati (tabella a pagina 9).

Il testo integrale della relazione di Armani alla Camera

Armani ha anche confermato che la spesa effettiva, sempre per la manutenzione straordinaria, è salita nel 2016 a oltre 400 milioni di euro (Armani ha parlato di 630 milioni per tutta la manutenzione, di cui circa 200 è "ordinaria"), rispetto ai 280 milioni del 2015, ma ha anche ammesso che tale spesa rimarrà stabile anche quest'anno, «oltre i 400 milioni di euro», mancando quel "salto" a 650 milioni previsto dallo stesso presidente Anas nell'audizione del 9 novembre in Senato, commissione Lavori pubblici e probabilmente comportando il rinvio di almeno un anno dell'obiettivo - indicato nel Piano industriale 2016-2020 - di arrivare a un miliardo di euro all'anno dal 2018.

Questo rallentamento del trend di crescita si deve in parte alla valanga di pre-contenziosi sollevati dalle imprese in gara all'Anac sui nuovi criteri di aggiudicazione delle gare di manutenzione, necessari perché il nuovo Codice (Dlgs 50/2016) ha vietato il massimo ribasso sopra il milione di euro. «Ci sono stati molti ricorsi sui criteri di aggiudicazione - spiega Armani a «Edilizia e Territorio» - con pareri di pre-contenzioso chiesti all'Anac. Molte gare si sono così fermate, non abbiamo inviato le lettere di invito. Ma la vicenda è ora superata, l'Anac ci ha dato sempre ragione, nele prossime settimane potremo aggiudicare tutto».
Cercando sul sito Anas (bandi di gara), si scopre che sono 95, per un valore di 1.216 milioni di euro, le gare ad accordo quadro "scadute" (con data di partecipazione già passata, cioè) e non aggiudicate. Alcune sono relativamente recenti, con scadenza a dicembre o gennaio scorsi, ma la maggior parte hanno scadenze "vecchie", da aprile a settembre 2016.

Ma il ralenti nella previsione di spesa 2017 ha un'altra causa: il continuo rinvio nella firma del contratto di programma Anas 2016-2020. «Doveva essere firmato nel gennaio 2016 - ha detto sconsolato Armani - non so quando sarà approvato. Tutte le carte sono state inviate, comunque, sono fiducioso». Si parla di un Cipe a maggio, ma comunque l'Anas ha dovuto congelare da mesi la pubblicazione di nuovi bandi, sia manutenzione sia nuove opere. «Abbiamo tutta la pipeline di bandi bloccata - conferma Armani - appena sigleremo il contratto con il Mit potremo ripartire, grazie alla norma del decreto legge Manovra che ci consente di utilizzare anticipatamente il 20% delle risorse della Stabilità 2016, anche nelle more della formalizzazione del CdP».

Armani ha dedicato buona parte dell'audizione all'emergenza ponti e viadotti. Il presidente Anas ha spiegato che dopo il crollo del viadotto La Reale sulla tangenziale di Fossano, il 18 aprile, i tecnici della società strade stanno effettuando una serie di approfonditi rilievi su tutta la tangenziale di Fossano (si veda a pagina 6). «Quanto avvenuto è inaccettabile - ha detto Armani - e dai primi rilievi sembra essere dovuto a vizi in fase di costruzione». «Non possiamo fare indagini approfondite su tutti i nostri ponti e viadotti - spiega Armani ai nostri microfoni - ma non posso immaginare che sia frequente un caso come quello di Fossano» (opera completata solo 24 anni fa e assenza di problematiche strutturali evidenziabili con semplice sopralluogo, che pure Anas aveva effettuato molto di recente).
Sulla rete Anas - ha spiegato Armani - ci sono 11.744 ponti e viadotti, e l'Anas ha effettuato nel solo 2016 rilievi approfonditi su 1.162 di questi, aggiornando le schede già presenti su 5.771 ponti.
Quanto ci vorrà per monitorare tutti i ponti e viadotti Anas? chiediamo ad Armani. «Non è possibile fare ispezioni profonde su tutto - ci risponde - ma è chiaro che partiamo dalle priorità, dai ponti più vecchi e da quelli che dai sopralluoghi dei cantonieri, o in seguito della segnalazione di utenti, appaiono più a rischio. Su questa base facciamo una mappa dei fabbisogni di manutenzione, che ad oggi sono stimati in 12,5 miliardi di euro su tutta la nostra rete».

Armani ha illustrato anche il progetto Smart Road, 160 milioni di euro su tremila km di strade, che sarà realizzato per installare una rete di sensori sulle strade, anche a scopo di monitoraggio sulla sicurezza strutturale delle infrastrutture e delle opere d'arte (si veda a pagina 13).

L'audizione di Armani alla Camera del 26/4/2017

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