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Manovra/5. Anas-Fs, Mazzoncini: «Operazione industriale, per vincere sui mercati esteri e ammodernare le reti»

di A.A.

«L'idea della fusione Fs-Anas è nata il 16 febbraio 2016 - racconta Renato Mazzoncini, Ad di Fs - sull'area di ritorno dall'Iran, la prima missione dell'Italia post sanzioni, da una chiacchierata tra me, Armani e Delrio. Avevamo firmato dei protocolli di intesa per progettare e realizzare strade e ferrovie, e concordammo che l'idea migliore sarebbe stato avere oin Iran una società unica. Questa è la prima ragione dell'integrazione di Anas nel Gruppo Fs: le sinergie ingegneristiche tra Rfi e Anas, nella progettazione e costruzione di strade. La seconda è pensare alle infrastrutture del futuro: i più avanti di tutti sono gli svedesi, che con la società unica che gestisce strade e rete ferroviaria stanno sperimentando le strade elettrificate. Per puntare a un'economia decarbonizzata le ferrovie non bastano, servono strade con tecnologie molto più avanbzate di quelle, quasi inesistenti, di oggi. Dunque tecnologie per il traffico di auto elettriche (diffuse stazioni di ricarica), per i mezzi pesanti elettrificati, per le auto driverless».

Mazzoncini ha anche difeso l'operazione Fs-Anas dall'accusa di essere operazione statalista e fuori mercato. «Ci siamo mossi come avrebbe fatto un privato - ha detto Mazzoncini - ci sono come detto solide ragioni industriali, ma a difesa di Fs nel decreto legge abbiamo fatto mettere due clausole senza le quali l'operazione non si farà: Anas dovrà sottoscrivere il nuovo contratto con il Mit, nel quale si stabilirà non più il pagamento a piè di lista, ma in base al servizio reso (sarà come il contratto di servizio con una impresa privata); e poi la soluzione del contenzioso, con una perizia che verifichi che i 700 milioni sbloccati dal decreto legge più i 200 che Anas ha già in cassa siano sufficienti per risovere il contenzioso».

L'intervista a Renato Mazzoncini sabato 22 aprile 2017 a Radio 24
(dal minuto 25 al minuto 48 del file)

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