Appalti

Correttivo/4. Resta il tetto al 30% per i subappalti, esultano gli impiantisti

di Giuseppe Latour

La battaglia sul subappalto sorride agli impiantisti. C'è soddisfazione tra gli imprenditori del settore in merito alla scelta del Governo di mantenere inalterato il tetto del 30% al subappalto, calcolato sull'intero importo del contratto. Lo sottolinea una nota di Cna impianti che, per bocca del suo presidente Carmine Battipaglia, commenta così il correttivo: «Una decisione intelligente e sensata, che riconosce le specificità delle imprese specialistiche e valorizza il ruolo che le imprese del settore hanno assunto nel mercato dei lavori pubblici».

Prosegue: «La scelta di non toccare l'articolo sul subappalto, nonostante le forti pressioni esercitate per modificarlo ci tranquillizza e ci fa ben sperare in merito all'evoluzione futura del mercato delle opere pubbliche. Se lo spirito del Codice appalti è quello di far eseguire le lavorazioni specialistiche alle imprese in possesso di specifica qualificazione è del tutto evidente che è necessario introdurre l'obbligo per l'impresa aggiudicataria dell'appalto, ma priva di qualificazione, di costituire una associazione temporanea d'impresa con una impresa qualificata. E' una norma già in vigore, ma che è limitata alle categorie superspecialistiche e che va pertanto estesa anche alle imprese specializzate».

Per Cna impianti, queste correzioni sono fondamentali per assicurare la massima coerenza con uno scenario dei cantieri ormai mutato. I dati elaborati dal Cresme per l'associazione, infatti, dicono che nel 2015 il mercato dei lavori pubblici che prevedono opere di installazione, manutenzione e gestione di impianti civili ed industriali è salito del 4,5% rispetto al 2014 ed ha ormai raggiunto il 67% del totale degli appalti. «Parliamo di un valore vicino ai 21 miliardi, sui 31 complessivi delle gare per opere pubbliche, che corrisponde a 5.810 gare, il 31% del mercato complessivo dei lavori pubblici». Negli ultimi 14 anni il mercato pubblico degli impianti civili ed industriali ha contato più di 128mila gare per un importo complessivo di circa 223 miliardi di euro. Di questi il 51% riguarda bandi relativi all'installazione, manutenzione o ristrutturazione di impianti interni agli edifici.

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