Appalti

Correttivo/3. Architetti: bene i parametri, dubbi sull'estensione dell'appalto integrato

di Mau.S.

Bene il recupero dei parametri e la semplificazione delle "carte" da presentare nei concorsi. Gli architetti valutano positivamente il decreto correttivo della riforma appalti, parlando di «impianto complessivamente positivo».

Sui parametri per definire i compensi, il vicepresidente del Consiglio nazionale degli architetti Rino La Mendola sottolinea che con le modifiche del correttivo si supera un problema chiave: «Le stazioni appaltanti, senza alcuna regola chiara, rischiavano costantemente di sottostimare tale importo, ricorrendo a procedure di affidamento errate».

Quanto ai concorsi «il correttivo recependo le nostre proposte, alleggerisce notevolmente il numero di elaborati necessari per partecipare ad un concorso, attribuendo solo al vincitore (e non a tutti i partecipanti) l'onere di raggiungere il livello di progetto di fattibilità tecnica ed economica, entro sessanta giorni dalla proclamazione». Qualche dubbio, invece, gli architetti lo esprimono sulla norma che non chiarisce che al vincitore vanno affidate anche gli incarichi successivi.

In merito all'appalto integrato, poi, gli architetti ritengono accettabile solo il recupero delle procedure avviate prima dell'entrata in vigore del nuovo Codice, con l'approvazione del progetto preliminare o definitivo, ma non condividono l'estensione ad altri casi (lavori con rilevanti componenti tecnologiche), «nella consapevolezza che tale procedura non pone certamente il progetto al centro del processo di esecuzione di un'opera pubblica, tradendo uno dei principi fondamentali della legge delega».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©