Appalti

Grandi imprese, ricavi a quota 4,6 miliardi nel 2021 per il gruppo romano Astaldi

di Laura Galvagni

Sulla scorta dei dati 2016 Astaldi rivede al rialzo i target di piano al 2018 e fissa nuovi obiettivi al 2021. I temi chiave sono ancora una volta la riduzione del debito, questa volta in maniera incisiva, la crescita dei ricavi, e la dismissione degli asset in concessione secondo una tabella di marcia già ben definita.

Tutto questo dovrebbe garantire un giro d’affari di 3,6 miliardi nel 2018 e di 4,6 miliardi nel 2021 con un tasso di crescita del 9%, cessioni per 500 milioni e un calo dell’esposizione dai 900 milioni del 2018 ai 400 milioni al 2021 grazie al contributo delle valorizzazioni e dei flussi di cassa (500 milioni nell’arco di piano). «Il piano strategico è in continuità con gli obiettivi già fissati», ha spiegato l’amministratore delegato Filippo Stinellis in questo colloquio con Il Sole 24 Ore. Passaggio chiave delle nuove linee guida è la riduzione dell’indebitamento, già questione calda nei precedenti piani: «La dismissione degli asset per oltre 750 milioni, dei quali oltre 450 milioni verranno realizzati entro il 2018 e i restanti 300 milioni per il 2021, sarà un punto importante. E per questo merita ricordare che abbiamo già ceduto la quota in A4 holding, l’impianto idroelettrico in Cile, le azioni nell’ospedale di Felix Bulnes e abbiamo chiuso l’accordo sulla Metro 5 di Milano. Stiamo poi lavorando sugli ospedali in Toscana, per i quali abbiamo ricevuto un’offerta vincolante, su quello di Mestre e sugli asset in Turchia». Grazie a queste cessioni, è sicuro il ceo, verranno raccolti circa 800 milioni di euro che, sommati ai 500 milioni di flussi di cassa netti, permetteranno di «coprire gli investimenti ancora necessari e spingere il debito a 400 milioni (oggi è poco sopra il miliardo di euro, ndr)». I flussi ovviamente saranno generati grazie alla crescita dei ricavi e a una marginalità sull’ebitda compresa tra il 10 e l’11%. A ciò si arriverà grazie a un’ulteriore focalizzazione sul business.

Le direttrici chiave sono fondamentalmente tre: «Un focus sui contratti Epc, forte attenzione al tema del de-risking, con conseguente maggiore attenzione ai mercati a basso-medio rischio come Italia, Europa, America e Cile e qualche paese del Far East come Singapore e Indonesia o l’Iran, e infine un potenziamento delle attività di Operation & Maintenance». Proprio da quest’ultimo comparto Astaldi stima di poter raggiungere 350 milioni di ricavi l’anno per fine piano. «Un risultato importante tanto più perché la marginalità di questo settore è superiore agli altri e può arrivare a un 10-12%», ha concluso l’amministratore delegato Stinellis. Quanto al portafoglio ordini sarà di circa 12 miliardi al 2018 e di 14 miliardi al 2021.

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