Appalti

Correttivo, alt su subappalti e lavori in house delle autostrade nel parere delle Camere

di Mauro Salerno

Stop all'estensione dei subappalti e alle deroghe sui lavori in house dei concessionari autostradali. No agli appalti integrati e alle aggiudicazioni al massimo ribasso motivate da ragioni d'urgenza. Ridotta 12 mesi la deroga per le gare sui progetti definitivi già approvati. Via il Durc per congruità, mentre passano le richieste dei Comuni di riservare una quota di partecipazione in gara alle Pmi locali e di semplificare l'invio dei documenti di programmazione. Sul fronte delle concessioni arrivano i 12 mesi in più chiesti dal ministro Graziano Delrio per l'avvio delle gare delle concessioni in scadenza, insieme alla norma che apre un varco alla soluzione in house per Autobrennero e Autovie venete.

Sono alcuni dei punti-chiave del parere sul correttivo appalti che il Parlamento approverà oggi. Il documento è alle ultime limature. Dunque modifiche sono ancora possibili, ma l'impianto messo a punto dai relatori Stefano Esposito e Raffaella Mariani è già abbastanza consolidato, in vista dell'approvazione finale - sullo stesso testo - prevista per oggi nelle due commissioni di Senato e Camera.

Non sono poche le condizioni poste dai parlamentari per il parere positivo sul decreto Correttivo che il governo deve varare entro il 19 aprile. Il parere toccherà tutti i punti nevralgici affrontati corso della discussione (e delle audizioni) : dal subappalto ai lavori in house, dall'appalto integrato al massimo ribasso, dall'albo dei commissari di gara alle semplificazione per le manutenzioni fino ai costi della manodopera.

Subappalto
Sul subappalto il Parlamento chiede al governo di mantenere l'assetto attuale del codice. Dunque confermando il tetto del 30% da calcolare sull'intero ammontare dell'appalto, invece di limitarlo alle sole categorie prevalenti . In più arriva la richiesta di chiarire che i lavori potranno essere subappaltati soltanto alle imprese qualificate a eseguirli. Precisazioni arrivano anche sull'obbligo di indicare la terna di subappaltatori con l'offerta. L'indicazione, in base al parere, è necessaria per tutti gli appalti soprasoglia e - indipendentemente dal valore del contratto - per tutte le attività a rischio di infiltrazione mafiosa.

Massimo ribasso
Sui criteri di aggiudicazione si va verso la richiesta di cancellare l'autorizzazione a usare il massimo ribasso per questioni di urgenza, aggiungendo un tetto del 30% al punteggio attribuibile allo sconto economico nelle offerte economicamente più vantaggiose. Non passa la norma che autorizzerebbe l'esclusione automatica delle offerte anomale sotto al milione di euro. Ma su questo punto specifico potrebbe quanto meno arrivare l'indicazione al Governo di trovare uno strumento alternativo per autorizzare l'utilizzo di questa formula di semplificazione in modo da rendere assolutamente non predeterminabile la soglia di anomalia, a garanzia della massima trasparenza delle procedure.

Lavori in house e concessioni
Come si era intuito in corso di discussione, dal Parlamento arriverà la richiesta di eliminare tutte le deroghe previste dal correttivo sui lavori in house dei concessionari. Vengono poi previsti 12 mesi in più per avviare le gare per le concessioni in scadenza (sulla base di progetti di fattibilità e non di un semplice quadro di esigenze) e di una soluzione per dare copertura normativa all'assegnazione in house di alcune concessioni autostradali, tramite la formula del controllo analogo esercitato dal ministero delle Infrastrutture per mezzo di uno speciale comitato.

Appalto integrato
Via la deroga che consentirebbe di assegnare insieme progetto e lavori per questioni di urgenza. Ridotta a 12 mesi la "sanatoria" per mandare in gara i progetti definitivi già approvati - in via definitiva dall'organo competente - alla data del 19 aprile 2016. Sempre sul fronte della progettazione viene poi precisato un tetto di 2,5 milioni per le opere di manutenzione che potranno essere appaltate sulla base di un progetto semplificato. Inoltre si precisa che la semplificazione potrà riguardare solo i lavori di manutenzione ordinaria ( e non anche quelli di manutenzione straordinaria).

Gli altri punti
Il parere dovrebbe poi dar via libera alle richieste dei Comuni sulla semplificazione dell'invio dei documenti di programmazione e sulla riserva del 50% per la partecipazione alle gare delle Pmi locali. Ok anche alle richieste del presidente dell'Anac Raffaele Cantone di evitare la compartimentazione regionale dell'albo dei commissari di gara e di applicare a tutti gli arbitrati avviati dopo l'entrata in vigore delle nuove regole le norme più severe previste dal nuovo codice. Ascoltato anche il suggerimento di eliminare il Durc per congruità, per non affrontare rischi di rallentamento delle operazioni di appalto. Per definire i costi standard l'Anac potrà contare sull'ausilio dell'Istat.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©