Appalti

Appalti, parte il nuovo progetto europeo dell'Anac sull'anticorruzione

di G.La.

Una summer school, un manuale e una piattaforma per corsi on line. È stato presentato giovedì 23 marzo a Roma presso l'Autorità nazionale anticorruzione il progetto europeo "Fighting corruption through administrative measures", attivato nel quadro del programma "Hercules III" dell'Olaf, l'organismo europeo antifrode, insieme all'università di Perugia. Sarà finanziato con 140mila euro. E costituisce un passo ulteriore nel processo che sta facendo dell'Anac un modello per altri soggetti simili in tutta Europa.

Il progetto sviluppato insieme all'università si compone di tre elementi fondamentali. Il primo è una Summer school, che si terrà in Umbria dall'11 al 21 settembre 2017, rivolta a circa quaranta funzionari ed esperti di numerosi paesi europei, in particolare dell'area balcanica e del sud Europa che faranno parte di una rete di responsabili anticorruzione a livello europeo. Il secondo elemento del progetto condotto dall'Anac e dall'università di Perugia è una piattaforma per corsi online su larga scala, aperti e disponibili in rete, per formazione a distanza, orientata alla prevenzione della corruzione ed all'educazione alla legalità. Infine, sarà preparato un manuale operativo di contrasto amministrativo alla corruzione.

Il finanziamento arrivato dalla Commissione europea conferma, ancora una volta, l'idea che il modello italiano di prevenzione amministrativa della corruzione si pone come "best practice" a livello comunitario. Il progetto, infatti, parte dal modello italiano per proporre, in una prospettiva attenta anche alle altre esperienze, un approccio più esteso alla prevenzione amministrativa della corruzione.

«L'Italia – spiegano dall'Anac - si propone nello scenario comparato come laboratorio di contrasto a fenomeni patologici: così per le mafie, e l'antimafia; così ora per la corruzione e la sua prevenzione a livello amministrativo. Non è un caso se numerosi paesi europei del Sud ed Est Europa guardano con interesse ed attenzione all'esperienza italiana, assunta come punto di riferimento anche in progetti di riforma che interessano paesi dell'Europa occidentale». Insomma, l'Authority si pone sempre più al centro di una rete di soggetti omologhi in tutta Europa. Una rete «fondamentale non solo per la diffusione e circolazione di buone pratiche, ma anche per lo sviluppo di risposte adeguate ad un fenomeno che spesso si muove a livello trans-nazionale».

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