Appalti

Torretta (Uni): «Norme Uni nel decreto Bim per non disorientare il mercato»

di Giuseppe Latour

«Non buttiamo via le norme Uni. Siamo stati tra i primi paesi a realizzare una normazione tecnica in materia di Bim e adesso dobbiamo valorizzarla». Piero Torretta, presidente Uni, prende posizione nelle polemiche che stanno accompagnando la scrittura del decreto Bim che, in questi giorni, sta entrando nella fase più delicata al ministero delle Infrastrutture. Rispetto ai tempi previsti, la scadenza di fine febbraio è stata mancata, soprattutto per le discussioni su alcuni passaggi che hanno rallentato i lavori. Tra i punti contestati, c'è proprio il riferimento alle norme Uni.

Presidente, cosa pensa dei dubbi sul riferimento alle norme Uni?
Mi stupiscono. Ovviamente, Uni è un soggetto di diritto privato che, però, svolge una funzione importante per tutti che, tra l'altro, rimane nell'ambito della volontarietà. Succede nel campo dell'efficienza energetica, dell'acustica, della sicurezza antincendio. La funzione delle norme Uni è evidente in casi come quello degli Eurocodici strutturali.

In che senso?
Le Ntc sono perennemente in ritardo, la loro ultima versione risale a diversi anni fa e siamo ancora in attesa di un aggiornamento. Allora, per il mercato è fondamentale avere un riferimento come quello degli Eurocodici strutturali, che sono una norma elaborata dal Cen, il Comitato europeo per la normazione, del quale siamo membri come Uni.

Parliamo dell'inserimento nel decreto Bim di un riferimento alle norme Uni.
Partirei dal fatto che qualcuno vorrebbe inserire un riferimento alle norme Iso, l'organizzazione internazionale per la standardizzazione: trattandosi, però, di normazioni tecniche che hanno valore globale possono contenere anche elementi in contrasto con il sistema italiano. Chi dice che ci deve essere il riferimento alla norma Iso sbaglia, perché un riferimento del genere è opportuno solo se mancano norme nazionali o europee. C'è, poi, un altro elemento.

Quale?
Penso che, avendo sviluppato una competenza in materia, dobbiamo farla valere. Siamo tra i primi paesi ad avere elaborato una norma tecnica nazionale sul Bim. Se abbiamo delle competenze tecniche è giusto che le facciamo valere.

Secondo lei da dove nasce la controversia?
Nasce tutto dall'inserimento del Bim nel Codice appalti: il prossimo decreto dovrà elaborare il modello pubblico di riferimento per il settore e questo lo rende molto importante. Pensare però di inserire riferimenti ad altre norme tecniche o di non inserire riferimenti è sterile. Se abbiamo una norma tecnica in ambito Bim, sarebbe un peccato buttarla via. Non c'è alternativa. Non capisco che senso avrebbe lasciare il mercato nell'indeterminatezza.

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