Appalti

Niente sismabonus per i geometri: solo architetti e ingegneri abilitati a fare le diagnosi

di Giuseppe Latour

Niente sismabonus per i geometri. L'attivazione del nuovo sconto fiscale per la messa in sicurezza degli edifici in chiave antisismica non presenta solo aspetti positivi, ma è destinata ad avere una coda velenosa per alcuni professionisti. Il decreto ministeriale firmato da Graziano Delrio, infatti, prende una decisione sorprendente in materia di competenze e, nella parte dedicata ai soggetti deputati a fare le diagnosi, lascia il campo a sole due categorie: gli architetti e gli ingegneri iscritti ai relativi ordini. Per tutti gli altri, geometri in testa, le porte del nuovo ricco mercato (l'ipotesi del Governo è di mobilitare investimenti privati per 1,6 miliardi l'anno) restano chiuse. Almeno per ora, perché il Mit starebbe studiando una modifica, da portare già nelle prossime ore. «È evidente che si tratta di un clamoroso errore, perché un decreto ministeriale non può pronunciarsi sulle competenze», spiega il presidente del Consiglio nazionale dei geometri, Maurizio Savoncelli.

Il pasticcio è tutto contenuto all'articolo 3 del decreto ministeriale firmato martedì da Delrio, dove si legge che «l'efficacia degli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico è attestata dai professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzioni dei lavori delle strutture e collaudo statico in possesso di laurea in ingegneria o in architettura secondo le competenze del Dpr n. 328 del 2001 e iscritti ai relativi ordini professionali di appartenenza». La scelta viene confermata dal modello di asseverazione, allegato sempre al decreto ministeriale. Qui, nello spazio precompilato riservato al professionista, si parla solo di architetti e ingegneri. In pratica, nel ricco mercato delle diagnosi e delle asseverazioni potranno tuffarsi solo questi professionisti e nessun altro. Restano fuori i geometri.

La scelta – va detto - è singolare, perché per le recenti verifiche e la successiva progettazione della messa in sicurezza degli immobili danneggiati dal terremoto la Protezione civile ha adottato un criterio molto largo, spiegando nella sua ordinanza n. 422 del 2016 che «i tecnici incaricati devono essere professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali abilitati all'esercizio della professione con competenze di tipo tecnico e strutturale nell'ambito dell'edilizia». Quindi, anche i geometri, in base alle loro competenze. Inoltre, le linee guida sul sismabonus sono state improntate da subito alla massima semplicità, proprio per aprire il più possibile il mercato di imprese e professionisti. In questo senso, gli ingegneri si sono strenuamente opposti all'idea di limitare le diagnosi ai soli strutturisti, magari tramite l'istituzione di un albo apposito. Anche questa apertura fa decisamente a pugni con l'esclusione dei geometri. Senza contare che, in generale, la materia delle competenze dei professionisti tecnici è notoriamente un ginepraio, tra modeste costruzioni civili, zone sismiche e decine di sentenze che sono intervenute sul tema negli anni: forse con un decreto ministeriale sarebbe stato meglio dribblare l'ostacolo.

Resta da chiedersi cosa succederà ora. Se, infatti, il decreto ministeriale chiude per adesso la porta ai geometri e a tutti gli altri professionisti tecnici che non siano architetti o ingegneri, sono già in corso contatti per risolvere il problema. Ne parla Maurizio Savoncelli: «Appena ho letto il decreto ho immediatamente segnalato l'errore al ministero. E penso che si tratti evidentemente di un clamoroso errore, perché un Dm non può definire le competenze dei professionisti. Mi hanno assicurato che già nelle prossime ore ci sarà una correzione». Per il presidente del Cng i punti che non tornano sono due: «La normativa vigente è esaustiva e definisce in maniera chiara le nostre competenze. C'è, poi, da considerare che le linee guida allegate al decreto regolano una procedura semplificata, per i piccoli interventi sugli edifici in muratura, che si lega perfettamente alle nostre competenze. Sono sicuro che ci sarà la correzione di questa formulazione impropria». Anche se, fino all'arrivo di questo emendamento, il Dm lascia poco spazio alle interpretazioni: le diagnosi sismiche e le progettazioni collegate ai nuovi bonus restano appannaggio esclusivo di ingegneri e architetti.

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