Appalti

Correttivo appalti/1. Ance: da Porta Pia gran lavoro, ma restano ancora punti critici

di Mauro Salerno

Un «grande lavoro», ma restano ancora «alcuni punti critici». È questo il primo giudizio dei costruttori sulla bozza di decreto correttivo della riforma appalti, messa a punto dai tecnici di Porta Pia e che nei prossimi giorni sarà messa in consultazione dalla cabina di regia insediata a Palazzo Chigi. «Siamo soddisfatti del grande lavoro svolto dal Governo e in particolare dal ministero delle Infrastrutture» scrive in una nota il presidente dell'Ance Gabriele Buia. «Alcuni interventi di modifica – commenta – vanno sicuramente nella direzione giusta per ripristinare un corretto rapporto tra amministrazioni e imprese. Restano, tuttavia, alcuni punti critici sui quali ci auguriamo si possa intervenire nel corso dell'iter di approvazione del correttivo».

In particolare, per l'Ance è necessario innalzare a 2,5 milioni di euro la soglia per l'utilizzo dell'esclusione automatica delle offerte anomale, con metodo antiturbativa, in modo da garantire maggiore trasparenza nella fase di aggiudicazione dei lavori, soprattutto per opere che non presentano particolare complessità progettuale, come quelle di manutenzione. I costruttori bocciano poi «la possibilità di utilizzare il general contractor per lavori a partire dai 15 milioni di euro, un limite troppo basso per la fascia di mercato di riferimento di questo strumento». Resta inoltre da sciogliere il nodo del sorteggio delle imprese da invitare alle procedure negoziate senza bando, «che svilisce la qualificazione e l'esperienza degli operatori e rende impossibile la programmazione dell'attività di impresa».

I costruttori chiedono poi «un ulteriore passo avanti in termini di chiarezza sulla realizzazione delle opere a scomputo», ovvero dei lavori pubblici (come scuole e parchi) eseguiti direttamente dalle imprese edili a compensazione degli oneri previsti dai Comuni per il rilascio dei permessi a costruire. «Si tratta di proposte migliorative, a favore del mercato e della trasparenza - conclude Buia -, su cui mi auguro si possa trovare condivisione da parte delle istituzioni e degli organi competenti chiamati a breve a dare parere allo schema di decreto».

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