Appalti

Terremoto, oggi l'ok al decreto: altre deroghe al codice appalti e microzonazione sismica nel cratere

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di Massimo Frontera

Confermate anche le semplificazioni e le deroghe al codice dei contratti, che autorizzano il commissario alla ricostruzione a fare largo uso della trattativa privata, recuperando anche lo strumento dell'appalto integrato (progettazione e costruzione), una procedura che il nuovo codice appalti aveva praticamente azzerato. E che invece ora viene ripristinata per realizzare il "piano scuole" in tempo per l'anno scolastico 2017-2018.
Sono alcune delle misure contenute nel testo del decreto terremoto all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato oggi alle 11. Misure che puntano a velocizzare le opere necessarie alla ricostruzione, ma fanno anche lievitare ulteriormente il conto della ricostruzione, e portano direttamente al confronto con Bruxelles per la tolleranza dei nuovi costi.

Tra le novità c'è anche l'istituzione delle zone franche urbane, con esenzione per due anni a favore delle imprese dal pagamento di imposte statali e regionali. Misura accompagnata anche dalla sospensione delle ritenute d'imposta fino al 2017, con una proroga fino alla fine di quest'anno per il sostegno al reddito di lavoratori; e con nuovo sostegno aggiuntivo riservato alle famiglie a basso reddito. E ancora, dote di 80 milioni per rilanciare il sistema produttivo, da destinare ad aziende che hanno visto crollare il proprio fatturato.

Spazio anche alla prevenzione, con la possibilità di realizzare una microzonazione sismica sui territori del cratere di livello III. Gli incarichi potranno essere affidati dagli enti locali ai professionisti con procedura negoziata. Poteri e risorse anche per il commissario alla ricostruzione, Vasco Errani, che potrà realizzare direttamente, con lo strumento dell'ordinanza, delle opere pubbliche ritenute strategiche per la ricostruzione. Novità interessanti per i professionisti. Il decreto elimina il tetto all'accumulo degli incarichi (numero e importi) relativamente agli incarichi per la compilazione delle schede Aedes. Per quanto riguarda invece l'attività tecnica legata all ricostruzione, il decreto introduce una maggiore flessibilità nel contributo alle spese tecniche riconosciute al professionista. Al posto dell'attuale schema del 10%+2% viene previsto uno schema che vede il costo del 10% incrementabile fino al 12,5% per i piccoli lavori (fino a 500mila euro) oppure riducibile al 7,5% per opere di maggiore importo (oltre i due milioni di euro).
Alle regioni viene invece data la possibilità di acquistare immobili invenduti per alloggiare - temporaneamente - i senza casa in alternativa all'assegnazione delle "casette".

Se approvate, le misure a favore delle zone franche urbane sarebbero i primi concreti sgravi fiscali concesse alle aree colpite dal sisma a partire dal 24 agosto. Finora infatti sono state previste sospensioni di versamenti di tributi ma non veri e propri sgravi. La misura non sarà comunque immediatamente operativa perché l'attuazione - con relativa perimetrazione di dettaglio - dovrà avvenire con un decreto di Palazzo Chigi, di concerto con l'Economia, e in accordo con Regioni e Commissario alla ricostruzione. A chiedere con forza aiuti fiscali significativi erano state le Regioni e anche l'Anci. Proprio ieri sera l'associazione dei Comuni ha incontrato il Commissario Vasco Errani, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Maria Elena Boschi per chiedere, fra le altre cose, una "no tax area" nei comuni del cratere. Tra le richieste anche varie misure "sblocca burocrazia", volte cioè, come ha chiarito il presidente dell'Anci Antonio Decaro, a snellire l'individuazione delle aree per le residenze temporanee oppure le demolizioni degli immobili pericolanti. Chiesti anche chiarimenti sul "chi fa che cosa" che riguarda la valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici pubblici. Chiarimenti che però non arriveranno dal decreto di oggi ma da un tavolo con Regioni e province. Dal decreto arriva invece la risposta alla richiesta di poter acquisire alloggi invenduti da assegnare ai terremotati.

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