Appalti

Terremoto e G7, dai requisiti agli appalti senza gara: già 38 deroghe al nuovo codice

di Mauro Salerno

Più circoscritte per gli appalti dell'emergenza post terremoto, molto più ampie per il G7 in programma a Taormina il prossimo maggio. A dispetto dei proclami di inderogabilità del nuovo codice appalti - che la legge delega varata in Parlamento voleva tenere al riparo dalle norme-scorciatoia - la prima grande emergenza di protezione civile e il primo grande evento del 2017 si portano dietro, come da tradizione, un lungo elenco di deroghe alle procedure ordinarie per l'assegnazione degli appalti pubblici.

Sono ben 37 (su 220) gli articoli del Dlgs 50/2016 che le ordinanze di Protezione civile (in particolare le ordinanze n. 388, 394, 399 e 406) emanate dopo gli eventi sismici di agosto e ottobre permettono di by-passare. Inutile sottolineare che, se applicate con rigore, si tratta di semplificazioni indispensabili quando si tratta di mettere rapidamente al sicuro e offrire subito un riparo alle popolazioni colpite da catastrofi naturali.

Oltre alla deroga generalizzata alle norme del regolamento appalti (Dpr 207/2010) ancora in vigore, a queste eccezioni si aggiunge la deroga, additata come particolarmente ampia dal presidente dell'Anac Raffaele Cantone, prevista dall'articolo 7 del decreto Sud (ora al vaglio del Parlamento) che permette di evitare i bandi di gara per l'assegnazione dei lavori legati al G7 in programma il 26 e 27 maggio.

Certo, non siamo agli 80 articoli del vecchio codice derogabili in base alle misure speciali per l'Expo di Milano. Anche se, nelle 37 scorciatoie che è possibile rintracciare nelle varie ordinanze, ci sono interventi a tutto campo sul Dlgs 50: dalla verifica dei requisiti delle imprese ai controlli sulle offerte anomale, dai requisiti dei Rup alle specifiche dei materiali, dai paletti sulle gare sottosoglia ai criteri di aggiudicazione, fino ai subappalti. In molti casi, anche grazie alla spinta dell'Anac, si è fatto lo sforzo di delimitare la portata delle misure di emergenza, indicando comunque l'obbligo di darne un'adeguata motivazione.

Quello che colpisce, però, è il fatto che a meno di 12 mesi dall'entrata in vigore di un codice che avrebbe dovuto fare piazza pulita delle norme speciali, sia già stata individuata la strada per disapplicare un buon numero di articoli della riforma. Il che la dice lunga sulla possibilità che alcune norme di principio possano resistere alla prova dei fatti.

La legge delega, sulla base del quale è stata disegnata la riforma appalti, chiedeva (alla lettera l) di immaginare una cornice ad hoc per l'assegnazione degli appalti di protezione civile, in modo da evitare la corsa alle deroghe che scatta ogni qualvolta bisogna far fronte a una calamità. Di più. In questo quadro, la legge delega si spingeva fino a chiedere «l'espersso divieto di affidamento di contratti attraverso procedure derogatorie rispetto a quelle ordinarie, ad eccezione di singole fattispecie connesse a particolari esigenze collegate alle situazioni emergenziali». Ipotesi, queste, da inserire già nel codice.

Di fronte alla cronaca di questi ultimi mesi il piano sembra naufragato. Anche perché, con un nuovo decreto di cui si sta discutendo in questi giorni, all'orizzonte si profilano deroghe "pesanti" anche per la prima fase di ricostruzione post-terremoto. Quando l'emergenza dei primi mesi dovrebbe già essere alle spalle.

Vedremo più avanti se, come accaduto soprattutto nella gestione dei grandi eventi del passato (vedi G8 della Maddalena) la prassi delle deroghe e dei commissari si sarà portata dietro anche il consueto catalogo di irregolarità e inchieste. Sugli appalti del terremoto una garanzia in più la daranno i controlli che eserciterà l'Anac di Cantone, sulla base della «vigilanza collaborativa» inaugurata proprio sull'onda dei casi di corruzione all'Expo. Ma il progetto di disegnare un sistema capace di offrire in modo strutturale soluzioni semplificate in caso di calamità e organizzazione di manifestazioni internazionali non sembra, per ora, andato in porto.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©