Appalti

Più garanzie per scuole e immobili strategici, semplificazioni per i piccoli cantieri: le richieste delle Regioni sulle Norme tecniche

di Giuseppe Latour

Snellimento dei controlli sui materiali nei piccoli cantieri. Criteri più stringenti per il miglioramento sismico di scuole ed edifici strategici. E la richiesta di una riforma per coordinare il Dpr n. 380/2001 con il nuovo decreto in arrivo. Il Consiglio nazionale degli ingegneri, in una nota appena pubblicata, ha rivelato quali integrazioni sono state richieste dalla Conferenza unificata al nuovo testo delle Norme tecniche per le costruzioni. Se è vero che l'impianto base del provvedimento è stato mantenuto, sono stati richiesti al Governo almeno tre emendamenti molto rilevanti. E questo sta producendo, per l'ennesima volta, conseguenze negative sui tempi di approvazione della norma.

La Conferenza unificata, secondo quanto spiega la nota del Consiglio nazionale degli ingegneri, nel suo parere definitivo non si è limitata ad apporre un timbro sulle Ntc, ma si è soffermata su alcuni elementi di merito del provvedimento. In particolare, sul capitolo 8, che è quello che riguarda gli edifici esistenti. Qui sono state sostanzialmente confermate le scelte del testo uscito dal Consiglio superiore a novembre del 2014, «inclusa l'applicazione del coefficiente 0,8 ad alcune casistiche in tema di adeguamento sismico»: è il famoso sconto del 20% per l'esistente. Confermato anche l'impianto relativo agli obblighi di adeguamento indicati dalla bozza precedente.

Le novità più importanti ci sono state su altre questioni. Sul miglioramento sismico, in particolare, «il testo emendato dalle Regioni eleva la soglia minima da raggiungere a 0,6 per le costruzioni di classe III ad uso scolastico e di classe IV per le quali il testo base prevedeva un livello minimo più basso, pari a 0,4». In pratica, ci saranno criteri di miglioramento più stringenti per le scuole e per gli edifici con funzioni pubbliche o strategiche importanti. Per tutti gli altri edifici «viene mantenuto il livello minimo di 0,1, da intendersi però come incremento minimo di sicurezza rispetto allo stato attuale». Un'altra modifica, poi, è stata sollecitata al ministero e va nella direzione già indicata da diversi anni dai professionisti. Si tratta dello «snellimento dei controlli sui materiali, posti a carico del direttore dei lavori, per le opere di piccola entità».

Ma non è tutto. La Conferenza unificata ha richiesto «una forte accelerazione nel processo di revisione del Dpr n. 380/2001, ormai non più armonico con le Norme tecniche». In particolare, bisogna prevedere l'introduzione del fascicolo del fabbricato, «o di altro analogo strumento», serve una «formazione specifica per la progettazione strutturale in zona sismica», insieme ad «adeguati processi di controllo», e sono necessari «nuovi criteri per l'aggiornamento delle norme». Quindi l'Unificata chiede «una vera semplificazione», separando «le indicazioni prestazionali, certamente vincolanti, dalle indicazioni che costituiscono un modo, ma non l'unico, per garantire il raggiungimento delle prestazioni richieste». In sostanza – spiega il Cni – «poche regole cogenti, semplici e chiare, e rinvio a linee guida, circolari per tutti gli altri aspetti in cui può maggiormente liberarsi la responsabilità e la creatività del progettista».

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