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Tassa licenziamenti, scadenze, investimenti, bonus: tutte le novità del 2017 per l'edilizia

di Giuseppe Latour

Dopo neppure dieci giorni, il 2017 è già pieno di novità appena entrate in vigore, ma anche di scadenze in vista, in grado di comporre un calendario parecchio articolato. È saltato subito, a beneficio delle imprese, il contributo di licenziamento, nel congelatore da anni e finalmente mandato al macero dalla legge di Bilancio. Ma il primo gennaio ha portato anche la conferma dell'impianto dei bonus fiscali per l'edilizia privata e una valanga di proroghe: su tutte, pesano il rinvio dell'obbligo di pubblicazione dei bandi sui giornali e delle sanzioni per il Sistri. Le novità normative alle quali prestare attenzione, però, si faranno spazio a un ritmo piuttosto serrato. Entro febbraio andrà attuato il nuovo sismabonus. A maggio si metterà in moto la nuova Ape agevolata. Entro giugno partirà l'operazione federal building. E, in mezzo, potrebbero scattare iniziative importanti, come quelle legate al nuovo «fondo premier» o alla rete di piste ciclabili, di competenza del Mit. Senza dimenticare che, a breve, dovrà decollare anche la maxi gara da 3,7 miliardi per l'acquisto dei nuovi autobus in tutta Italia, come ha confermato il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Facciamo il quadro, punto per punto, di tutte le novità.

Tassa sui licenziamenti
Uno sconto variabile, tra 500 e 1.500 euro per ogni dipendente, ad ogni fine cantiere. È questo il peso di una delle innovazioni della manovra con impatto immediato sulle imprese di costruzioni: il taglio del contributo di licenziamento per fine cantiere. L'obolo, introdotto più o meno quattro anni fa, non è mai realmente entrato in vigore. Da diversi anni, però, sulle aziende si agitava lo spauracchio di una possibile partenza. E stavolta, in mancanza dell'ennesimo rinvio, sarebbe partito da gennaio del 2017. Adesso, la situazione è stata chiarita. Per l'esattezza l'obolo è pari al 41 per cento del trattamento mensile iniziale di Aspi per ogni dodici mesi di anzianità aziendale negli ultimi tre anni. È stato escluso per sempre in caso di interruzione «di rapporto di lavoro a tempo indeterminato, nel settore delle costruzioni edili, per completamento delle attività e chiusura del cantiere».

L'incognita sismabonus
La manovra conferma l'impianto già esistente sia sul bonus ristrutturazioni che sull'ecobonus. La prima novità riguarda i condomini. Fino al 31 dicembre del 2021, in caso di incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell'edificio, per le parti comuni degli edifici la detrazione per l'efficientamento energetico è elevata al 70%. Si arriva, invece, al 75% qualora l'intervento consenta di migliorare le performance dell'immobile raggiungendo perlomeno la qualità media prevista dal decreto Mise del 26 giugno 2015. Arriverà fino al 2021 anche il sismabonus. A scattare subito sarà, però, solo la detrazione base del 50%, prevista per tutte le tipologie di intervento. Gli incentivi più pesanti, infatti, sono agganciati a un decreto del ministero delle Infrastrutture nel quale saranno inserite le linee guida per la classificazione sismica degli edifici. In teoria, dovrà arrivare entro febbraio del 2017. Gli interventi di riduzione del rischio sismico che determinino il passaggio ad una classe di rischio inferiore, in base alle classificazioni del nuovo decreto, saranno premiati con una detrazione di imposta nella misura del 70 per cento della spesa sostenuta. Qualora dall'intervento derivi il passaggio a due classi di rischio inferiori, la detrazione arriva all'80 per cento. In caso di condomini gli sconti possono aumentare di altri cinque punti, raggiungendo il tetto dell'85 per cento.

L'Ape agevolata
L'altra grande incognita del nuovo anno è l'impatto che l'Ape agevolata riuscirà ad avere sul settore. Gli edili, infatti, potranno andare in pensione a 63 anni potendo contare su un reddito ponte che gli permetterà di abbandonare i cantieri prima dei 66 anni e 7 mesi attualmente previsti per la pensione di vecchiaia. Sganciandosi anche dall'aumento dei requisiti che arriverà nei prossimi anni. La sperimentazione, per l'esattezza, scatterà dal primo maggio del 2017 e arriverà per adesso fino al 31 dicembre del 2018. Andranno, però, rispettati una serie di requisiti. Nello specifico, gli edili dovranno avere alle spalle almeno sei anni di cantiere «in via continuativa» ed essere in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 36 anni. Unico limite: secondo i sindacati si tratta di paletti che tagliano fuori gran parte dei lavoratori. Resta da capire, allora, quale sarà l'effetto reale che avranno le nuove regole.

Investimenti: ricostruzione, fondo premier e piste ciclabili
Sul fronte degli investimenti, va segnalata anzitutto la nascita del Fondo infrastrutture della Presidenza del consiglio. La dotazione (tutte nuove risorse) è di 1.900 milioni di euro nel 2017, 3.150 milioni per il 2018, 3.500 per l'anno 2019 e di 3.000 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2032, da assegnare con decreti. Le destinazioni possibili sono molte. È per questo che sarà decisivo verificare come il premier Paolo Gentiloni deciderà di impiegare queste risorse. L'altro tassello rilevante arriva dai fondi per la ricostruzione. Il totale è di oltre 7 miliardi di euro, divisi tra parte pubblica e parte privata della ricostruzione. In dettaglio, la manovra prevede che per la riparazione, la ricostruzione, l'assistenza alla popolazione e la ripresa economica nei territori interessati dagli eventi sismici del 24 agosto «è autorizzata la spesa di 100 milioni di euro per l'anno 2017 e di 200 milioni di euro annui dall'anno 2018 all'anno 2047». A questi si aggiungono i fondi per la ricostruzione pubblica: sono 200 milioni di euro per l'anno 2017, 300 milioni di euro per l'anno 2018, 350 milioni di euro per l'anno 2019 e 150 milioni di euro per l'anno 2020. Infine, bisogna segnalare che il Mit avrà a disposizione, tra il 2017 e il 2024, poco meno di 300 milioni di euro per le piste ciclabili.

I federal building
Nel 2017 partirà anche l'operazione dei "federal building". L'Inail avrà un ruolo importante nella realizzazione delle cittadelle pubbliche dove concentrare uffici e personale attualmente in locali di proprietà privata. La manovra, infatti, amplia la possibilità che l'ente ha di investire in immobili pubblici da riqualificare e destinare a diventare i federal building o i federal district dove concentrare il personale pubblico che aggrava il bilancio delle locazioni passive del bilancio pubblico. Il progetto messo a punto dal governo Renzi è di realizzare una quarantina di queste cittadelle, nei centri principali capoluoghi. L'individuazione dei progetti avverrà con Dpcm entro il 30 giugno.

La gara per gli autobus
Il fondo per l'acquisto di mezzi è stato ricaricato: nel 2019 lo stanziamento sarà pari a 200 milioni di euro, mentre tra il 2020 e il 2033 arriveranno 250 milioni ogni dodici mesi. Il totale fa 3,7 miliardi. La novità, quindi, è che rispetto al passato ci sarà un impegno di lungo periodo, che consentirà un rinnovo progressivo del parco mezzi anche grazie a una gara nazionale. Il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha appena annunciato che è in preparazione un decreto che metterà in moto la procedura.

Le proroghe
Per completare il quadro, vanno ricordate anche alcune proroghe. È stato rinnovato fino a data da destinarsi l'obbligo di pubblicazione di avvisi e bandi di gara sui giornali. Slittano di un anno anche i termini per l'adeguamento delle scuole alla normativa antincendio e per l'affidamento dei lavori del piano scuole. Mentre per l'applicazione delle sanzioni legate al Sistri bisognerà aspettare il subentro del nuovo concessionario o, comunque, la fine del 2017.

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