Appalti

Trasparenza della Pa, guida dell'Anac al decreto Madia e alla sua applicazione

di Giuseppe Latour

Sanzioni fino a 10mila euro per chi non aggiorna la sezione dedicata alla trasparenza. Ampliamento dell'ambito di applicazione, con l'inclusione degli ordini professionali e delle società partecipate. Integrazione con le nuove regole sul Freedom of information act. E, infine, una mappa ricognitiva di tutti gli adempimenti, inclusi quelli in materia di appalti.

L'Anac, nella sua volata di fine anno, ha approvato una nuova linea guida (delibera n. 1310/2016) che dà indicazioni operative alle amministrazioni sui loro obblighi di pubblicità e trasparenza, alla luce delle molte novità introdotte dal decreto legislativo Madia n. 97 del 2016.
Quel provvedimento, in vigore dal 23 giugno scorso ma sospeso in diverse parti fino a dicembre, ha infatti rivisto le norme in materia di trasparenza delle pubbliche amministrazioni, contenute nel decreto n. 33 del 2013. L'obiettivo delle linee guida, allora, è fare il punto sulle modifiche principali portate alla materia, facendo un quadro di sintesi di pronto utilizzo.

In questo senso, l'elemento cruciale è senza dubbio la tabella, allegata al testo, che mette in fila tutti gli obblighi di pubblicazione aggiornati a carico delle amministrazioni. Per ogni onere c'è il riferimento normativo, la descrizione dell'obbligo e la periodicità con la quale le informazioni vanno riviste. In questo pacchetto sono inclusi tutti gli adempimenti in materia di bandi di gara e contratti pubblici. Un sistema molto complesso che parte dalla programmazione in materia di beni e servizi e lavori pubblici, passa dalla documentazione di gara in senso stretto e arriva ai resoconti della gestione finanziaria dei contratti al termine della fase di esecuzione.

Il testo si compone di tre parti. Una prima illustra le modifiche di carattere generale che sono state introdotte dal decreto n. 97 del 2016.
Nella seconda parte si dà conto delle principali modifiche o integrazioni degli obblighi di pubblicazione disciplinati nel Dlgs n. 33 del 2013.
Mentre nella terza parte sono fornite alcune indicazioni "circa la decorrenza dei nuovi obblighi e l'accesso civico in caso di mancata pubblicazione di dati". Il pacchetto viene completato dalla "mappa ricognitiva degli obblighi di pubblicazione previsti", di cui abbiamo parlato.

Nel merito, la prima novità importante è la revisione dell'ambito soggettivo di applicazione degli obblighi di pubblicazione. Oltre alle pubbliche amministrazioni, adesso rientrano nel perimetro degli adempimenti tutte le società partecipate e, soprattutto, gli ordini professionali.

Il secondo cambiamento importante riguarda l'accesso civico garantito dal nuovo Freedom of information act (Foia), andato a regime il 23 dicembre scorso.
Gli obblighi in materia di pubblicazione vanno, ovviamente, coordinati con il Foia. Quindi, la pubblicazione sarà obbligatoria per cinque anni. Subito dopo non sarà più necessario avere un archivio, perché la trasparenza verrà garantita, per gli interessati, proprio dal nuovo accesso civico.

La terza novità riguarda le sanzioni. Il nuovo decreto, infatti, introduce nuove ipotesi di multa a carico delle Pa e attribuisce all'Anac la competenza di irrogarle. Per il mancato aggiornamento della sezione trasparenza le sanzioni possono variare da un minimo di mille fino a 10mila euro. Inoltre, dal lato dei dipendenti, il mancato rispetto degli obblighi di pubblicazione porterà responsabilità dirigenziale, sarà eventuale causa di un'azione di responsabilità per danno all'immagine dell'amministrazione e sarà valutato "ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili".

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