Appalti

Qualificazione e criteri di aggiudicazione, Delrio apre alle proposte Ance sul correttivo al codice

di Mauro Salerno

Il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio apre alle proposte dei costruttori dell'Ance in vista del decreto correttivo che dovrà rettificare in corsa le norme del nuovo codice appalti che rischiano di impattare negativamente sul mercato. In particolare, Delrio si è detto «d'accordo» con le proposte avanzate dal vicepresidente Edoardo Bianchi sull'aumento a 10 anni del periodo di riferimento per determinare la classifica di qualificazione agli appalti e con l'idea di alzare la soglia (ora fissata a un milione) per l'assegnazione dei contratti con il metodo anti-turbativa (esclusione automatica delle offerte anomale nelle gare al prezzo più basso).

Niente ritorni al passato, invece, sul divieto di assegnazione congiunta di progetto e lavori (il cosiddetto appalto integrato). Parlando al convegno sul nuovo codice organizzato dai sindacati a Roma, il ministro ha chiarito che l'apertura nei confronti dei Comuni che hanno dovuto rinviare l'appalto di un'opera a causa del nuovo obbligo di mettere in gara solo progetti esecutivi riguarda solo la possibilità di introdurre un meccanismo per «non perdere i fondi» già stanziati, che dunque gli enti locali potranno usare anche nel 2017. «Non vogliamo che vadano in perenzione altri fondi», ha chiarito il ministro.

Da Bianchi è arrivato anche un nuovo allarme legato all'andamento dei bandi di gara per le opere pubbliche. Gli ultimi dati raccolti dai costruttori dimostrano la caduta dei bandi di gara sopra i 150mila euro e il forte aumento (+20%) dei bandi sotto questa soglia nei primi dieci mesi dell'anno. Per i lavori sotto i 150mila euro i Comuni possono ancora mandare in gara i lavori in forma autonoma, senza passare per centrali di committenza o l'obbligo di iscrizione all'Anagrafe tenuta dall'Anac. Inoltre per gli appalti di piccolo importo valgono regole di trasparenza molto meno stringenti (affidamento diretto fino a 40mila euro).

«È preoccupante - ha spiegato il vicepresidente dell'associazione dei costruttori - che la categoria di bandi che è aumentata più di tutti è quella con importo fino a 150.000 euro, dove c'è molto più margine per diminuire la trasparenza da parte di chi non vuole rispettare le regole». I costruttori hanno anche ribadito la richiesta di anticipare in un primo decreto correttivo da varare entro fine anno la modifica di «quei due, tre aspetti che possono rendere efficiente l'applicazione del codice».

La richiesta di anticipare il decreto a dicembre, prima della scadenza naturale prevista per il 19 aprile rischia però di scontrarsi con il complicato calendario politico. «Mi sembra difficile che si possa approvare un provvedimento di modifica al codice prima della fine dell'anno», segnala Stefano Esposito, senatore Pd che ha seguito in prima persona le fasi di stesura della legge delega e ora l 'indagine sull'attuazione del codice con un programma di audizioni in Parlamento ancora da concludere. «Non ci sono i tempi tecnici - conclude Esposito-: considerato l'impegno sulla legge di Bilancio e la scadenza del referendum costituzionale del 4 dicembre».

I dati Ance sui bandi di gara nei primi dieci mesi

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