Appalti

Terremoto, nel secondo decreto le procedure veloci per imprese ed enti locali

di Massimo Frontera

Possibilità, per i privati, di riparare gli edifici (anche con danni superiori a quelli lievi) incaricando il progettista del progetto e della perizia asseverata. E possibilità, in particolare per imprese e aziende, di attestare l'agibilità, sempre con perizia del tecnico, necessaria per riprendere l'attività produttiva. Grazie a questo combinato disposto contenuto nel secondo decreto terremoto si cerca di facilitare il ritorno il più possibile alla normalità nelle aree colpite dal sisma, dal 24 agosto in poi. Per attivare i cantieri privati serve il progetto, l'asseverazione del progettista (con l'indicazione del "nesso di causalità" tra danno e sisma) e la stima dei danni. «Le imprese che hanno subito danni - si legge nel testo - possono acquistare o acquisire in locazione macchinari, nonché effettuare gli ulteriori interventi urgenti necessari a garantire la prosecuzione della propria attività» con perizia asseverata e stima del danno. La spesa anticipata sarà rimborsata (in base a criteri da definire). Varie forme di sostegno vengono previste a favore delle imprese, in particolare del settore agricolo e zootecnico, per consentire «la continuità produttiva».

Gli Enti locali sono autorizzati a eseguire gli interventi urgenti, anche nei casi (frequenti) di intervento sui beni sottoposti a tutela o in aree a tutela paesaggistica: per agire basterà avvisare il Mibact. Sempre per i Beni culturali nasce la Soprintendenza ad hoc, con 40 persone per cinque anni. L'Anas potrà intervenire, su chiamata della Protezione Civile, per ripristinare le strade. Via libera anche alla fornitura di container, con procedure anche in deroga al codice appalti. Agli uffici della ricostruzione vengono assegnati altri 350 persone, tra tecnici e amministrativi, altre 20 vanno alla struttura di Errani. Il costo delle misure arriva a quasi 1,4 miliardi nel periodo 2016-2022, di cui 418 milioni per il 2016. L'allargamento del cratere sarà indicato in una successiva ordinanza del commissario Errani che dovrà essere approvata da Palazzo Chigi. Il provvedimento diventerà un emendamento al primo Dl terremoto, che la prossima settimana entra nel vivo della discussione, presso la commissione Bilancio del Senato, con la votazione degli emendamenti. Non sarà una passeggiata: entro la scadenza di giovedì 10, sono infatti arrivate oltre 500 proposte di modifica, metà delle quali della maggioranza.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©