Appalti

Terremoto/2. Al via la procedura veloce per valutare l'agibilità dei edifici

di Roberta Giuliani

Tutto pronto per verificare rapidamente l'agibilità post sismica degli edifici privati: i sindaci dei Comuni più interessati dalle scosse di terremoto del 26 e 30 ottobre scorso possono chiedere l'attivazione «FAST-Fabbricati» che consentirà di individuare le esigenze abitative sul territorio. Con la pubblicazione della circolare del Dipartimento della Protezione civile n. 59235 del 4 novembre 2016 si può dunque partire con la ricognizione su singoli edifici oppure su una serie di fabbricati che si trovano in un'area perimetrata dal sindaco. L'esito della valutazione dovrà essere riportato in una scheda Fast con cui si potrà selezionare gli edifici agibili, non utilizzabili e non utilizzabili per solo rischio esterno. Se non sarà possibile fare il sopralluogo, nella scheda dovrà essere precisato che questo non è stato eseguito, per difficoltà di accesso nell'area o assenza del proprietario. Per la stessa ragione la procedura non potrà essere applicata alle aree maggiormente distrutte, che sono perimetrate con ordinanza sindacale, nelle quali gli edifici dovrebbe essere tutti non utilizzabili.
A gestire la procedura Fast saranno i Centri operativi sovracomunali in cui operano funzionari regionali della Funzione censimento danni e rilevo agibilità per l'amministrazione delle attività in raccordo con i Comuni. Spetta ai centri e ai sindaci informare i cittadini sulle date delle verifiche, tramite lo strumento che si ritiene più opportuno, come la stampa locale.

I sopralluoghi
I sopralluoghi saranno effettuati da tecnici (architetti, ingegneri e geometri) reclutati dai Consigli nazionali e dalle amministrazioni di appartenenza nel caso di pubblici dipendenti, e successivamente accreditati dalla Direzione di comando e controllo (Dicomac) del dipartimento della Protezione civile attraverso il «Modulo di accreditamento tecnico». I professionisti devono essere abilitati all'esercizio della professione con competenze di tipo tecnico e strutturale nell'ambito dell'edilizia e devono essere iscritti a un ordine/collegio professionale. I tecnici impiegati in una pubblica amministrazione, devono invece essere in possesso di un titolo di studio relativo a competenze di tipo tecnico strutturale e, qualora non iscritti a un ordine professionale o senza abilitazione, essere dotati di una dichiarazione dell'amministrazione di appartenenza che comprovi la consolidata esperienza in attività di tipo tecnico-strutturale.

La procedura
Il Comune consegna alle squadre il piano dei sopralluoghi con gli edifici da ispezionare. Le squadre compilano le schede e quotidianamente ne lasciano una copia ai Comuni per l'eventuale adozione di provvedimenti di loro competenza. Le schede originali controfirmate e timbrate sono invece consegnate ai Centri operativi sovracomunali che dovranno redigere una lista riepilogativa completa del giudizio Fast inviata giornalmente alla Dicomac all'indirizzo agi.dicomac@protezionecivile.it e ai sindaci. Solo successivamente il Centro operativo sovracomunale consegnerà gli originali alla Dicomac. Le Regioni dovranno effettuare una tempestiva ricognizione e comunicare con urgenza l'elenco dei Comuni alla Dicomac: la Direzione di comando e controllo, d'intesa con le Regioni, organizzerà delle riunioni con i tecnici dei Comuni per spiegare il percorso così individuato.
La procedura Fast ricorda la Protezione civile non sostituisce l'iter con scheda Aedes per quanto concerne gli aspetti relativi alla ricostruzione.

La circolare della Protezione civile

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