Appalti

Terremoto, «vigilanza speciale» dell'Anac sugli appalti in deroga al nuovo codice

di Mauro Salerno

Controlli preventivi sulle procedure da affidare, verifiche successive (a campione) sui contratti già affidati con le regole della somma urgenza e poi una «vigilanza speciale» sugli appalti affidati sfruttando le 28 deroghe ai 220 articoli del nuovo codice, già stabilite con le prime ordinanze di Protezione civile (388 del 26 agosto 2016 e soprattutto la 394 del 19 settembre 2016) .

Si accendono i primi riflettori dell'Anticorruzione di Raffaele Cantone sulla fase di ricostruzione dell'area di Amatrice. Con la firma di un protocollo di intesa, siglato ieri tra il numero uno dell'Anac, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e i quattro presidenti delle Regioni coinvolte dal sisma (Lazio, Abruzzo, Marche, Umbria), si avviano i primi controlli sugli appalti post-terremoto.

Il protocollo disciplina soltanto gli appalti relativi alla prima fase di intervento per superare l'emergenza, per un valore che le prime ordinanze quantificano in 50 milioni. I controlli sulla ricostruzione vera e propria saranno invece disciplinati da un secondo protocollo che, in base a quanto previsto dal decreto terremoto, dovrà essere firmato da Cantone con il Commissario per la ricostruzione Vasco Errani e Invitalia, nel ruolo di stazione appaltante unica per gli interventi di ricostruzione.

«La novità particolarmente rilevante - ha tenuto a sottilineare il presidente dell'Anac - è che la Protezione civile ha inteso indicare e limitare con precisione le deroghe che vuole utilizzare e che ha chiesto già in questa fase di emergenza, che è stata caratterizzata da scelte discutibili in qualche caso in passato, di assoggettarsi a un sistema di controlli, creando un meccanismo che finirà per rappresentare una sorta di progetto-pilota per come dovranno essere gestite le emergenze».

Non solo: i risultati dell'applicazione di queste verifiche saranno utilizzati anche per dare contenuto ai provvedimenti attuativi del disegno di legge delega per la riforma della Protezione Civile.

In cinque articoli il protocollo disciplina le modalità con cui si svolgerà la «vigilanza collaborativa» dell'Anac. Vengono previsti in particolare controlli preventivi sugli atti di affidamento degli appalti: dai bandi di gara fino agli atti di aggiudicazione. Le verifiche saranno inoltre estese alle fasi di esecuzione, includendo ad esempio accordi bonari e transazioni per i contenziosi, oltre agli atti di risoluzione e sospensione contrattuale.

Importante è anche la scelta di effettuare verifiche a campione sugli appalti affidati con le regole della somma urgenza (con tetto massimo innalzato a 400mila euro per i lavori post terremoto, rispetto ai 200mila previsti dal codice) e con le deroghe (a 28 articoli del nuovo codice) introdotte dalle ordinanze di Protezione Civile. Il protocollo resterà in vita fino alla conclusione dello stato di emergenza.

«Non c'è mai rischio zero per la corruzione - ha concluso il capo della Protezione civile Curcio -, ma con questo accordo e la collaborazione dell'Anac il pericolo si riduce molto».

Il protocollo di intesa sugli appalti post-terremoto

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