Appalti

Ritardi e costi raddoppiati: Cantone mette nel mirino i maxi-appalti a Fiumicino

di Mauro Salerno e Giuseppe Latour

Lavori in ritardo di almeno cinque anni rispetto alla tabella di marcia, ricorso eccessivo alle varianti, costi raddoppiati: sono le anomalie che hanno fatto acceso l'attenzione dell'Autorità Anticorruzione sui maxi-appalti per potenziare l'areoporto di Fiumicino.

Su disposizione dell'Autorità guidata da Raffaele Cantone, ieri, gli uomini del Nucleo anticorruzione della Guardia di Finanza insieme a funzionari interni all'Anac hanno condotto un'ispezione nella sede di Aeroporti di Roma, la società del gruppo Atlantia che gestisce lo scalo. Nel mirino c'è il maxiappalto relativo alla progettazione e costruzione del nuovo molo centrale dell'aeroporto, il cosiddetto «Molo C». Maxi-cantiere aggiudicato a un consorzio di imprese costituito dall'impresa friulana specialista delle strutture in acciaio Cimolai , insieme a Gozzo Impianti, Consta e Tecnica y Proyectos .

A quanto si apprende, l'indagine sarebbe partita sulla base di un esposto ricevuto dall'Autorità che ha tra i suoi potere quelli di condurre ispezioni sugli appalti. Tra le contestazioni che hanno fatto convinto gli uomini di Cantone ad accendere un faro su Fiumicino ci sono anche i ritardi nell'esecuzione del maxi-progetto. Il bando per assegnare l'intervento risale infatti al 2006, con una base d'asta di 169 milioni. I lavori sono iniziati nel marzo 2008 con l'obiettivo di chiudere il cantiere nel 2011. Al momento i lavori sono invece ancora in corso, seppure nella fase conclusiva . Ma quello che ha più attirato l'attenzione dell'Authority è la lievitazione dei costi che, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero raddoppiati dai 141 milioni dell'aggiudicazione ai 299 spesi finora.

È su questi numeri che gli uomini di Cantone vogliono vederci chiaro. Da qui l'ispezione condotta con l'ausilio della Guardia di Finanza, necessaria ad acquisire tutti i documenti utili a ricostruire le vicende dell'appalto, come avviene nelle fasi di avvio delle ispezioni
disposte dall'Autorità .

L'ex Molo C, insieme al nuovo Avancorpo del Terminal 3, è la principale opera di ampliamento in programma presso lo scalo di Fiumicino. Complessivamente, il nuovo sistema vale un investimento da 390 milioni di euro spalmato su diverse annualità, per una capacità aggiuntiva da oltre 6 milioni di passeggeri all'anno. In questo quadro, la nuova area di imbarco internazionale «E», cui sarà collegato il nuovo molo, dovrebbe diventare operativa già entro dicembre. Comunque vadano le cose, sarebbe in netto ritardo rispetto alle previsioni iniziali. La posa della prima pietra, infatti, è andata in scena a marzo del 2008, con entrata in funzione originariamente prevista per il 2012.

Il complesso di opere, per la precisione, comprende un primo edificio (area di imbarco E), che è un avancorpo di ampliamento dell'attuale Terminal 3, direttamente collegato alla nuova area di imbarco F. La nuova area di imbarco F sarà dotata al piano interrato di un nuovo impianto di controllo e smistamento automatico dei bagagli da stiva. Il complesso, al termine dei lavori, sarà dotato di 8 gate per l'imbarco nell'Avancorpo e di altri 14 gate serviti da loading bridge presso il Molo. Il totale, quindi, è di 22 gate per un totale di oltre 75mila metri quadrati di superficie lorda, divisi grossomodo a metà tra le due strutture. Per servire gli aerei ci saranno 14 nuove piazzole di sosta. All'interno dell'intervento saranno integrati spazi predisposti per aree shopping, servizi, ristorazione ed airline lounge. I lavori di realizzazione, in larga parte finanziati da Adr, sono stati affidati ad un'Ati guidata da Cimolai. Mentre la direzione lavori è curata dalla controllata Adr engineering.

Non è la prima volta che l'Anac si occupa della gestione degli appalti a Fiumicino. A luglio, con una corposa delibera, Cantone aveva contestato la legittimità dell'assegnazione senza gara degli spazi commerciali interni al terminal.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©