Appalti

Ferrovie, nuovi programmi al via per 18 miliardi di euro. Dal 2017 altre risorse

di Alessandro Arona

Pronti allo sblocco, nel giro di pochi mesi uno dall'altro, i due Aggiornamenti 2015 e 2016 del Contratto Rfi, 18 miliardi di euro di investimenti ferroviaria interamente finanziati.

L'Addendum 2015, per 8,9 miliardi di euro di nuove risorse sbloccate, approvato dal Cipe il 22 dicembre 2015 (in Gazzetta il 28 aprile), dopo i pareri parlamentari è stato approvato prima dell'estate con decreto Mit-Mef, e si attende ora a giorni il visto della Corte dei Conti per la definitiva operatività. Il secondo, l'Addendum 2016 che sblocca altri 8,9 miliardi, approvato dal Cipe il 10 agosto, avrà un iter per la prima volta più rapido, e Fs conta di averlo operativo per l'inizio del 2017.

Nel secondo pacchetto ci sono anche 4,2 miliardi per la manutenzione straordinaria, contenuti nel Contratto Servizi Rfi, approvato sempre nel Cipe del 10 agosto.

In tutto, dunque, 22 miliardi per nuove opere, ammodernamenti, manutenzioni. Questa massa di risorse deve spingere quella "cura del ferro" che sembra essere la cifra distintiva delle scelte strategiche del ministro Graziano Delrio e del governo Renzi in materia di trasporti.

LA SPESA EFFETTIVA
I "motori" delle ferrovie si stanno rimettendo in azione, dopo il rallentamento degli anni scorsi.
Da una parte le grandi opere che "tirano" cassa e sbloccano nuovi lotti (Treviglio-Brescia, Brennero, Terzo Valico, Napoli-Bari, più Brescia-Verona e Verona-Padova in arrivo) dall'altra gli interventi per la sicurezza, l'upgrading delle linee, la tecnologia, le linee regionali e i nodi urbani.

La spesa effettiva per investimenti sta progressivamente crescendo, dal minimo di 2,9 miliardi nel 2015 ai 3,6 nel 2015, ai 4,0 miliardi previsti per quest'anno. Sulla spesa di quest'anno hanno inciso per 620 milioni i lotti costruttivi (Treviglio-Brescia, conclusa, aprirà il 10 dicembre, Terzo Valico, Brennero) e per 901 milioni lo "Sviluppo infrastrastrutture", punto A04 del contratto di programma (dove troviamo opere in corso come la Arcisate-Stabio, il Nodo di Palermo, la Napoli-Bari, la Orte-Falconara, l'adeguamento tecnologico della Salerno-Reggio Calabria, e altre programmate come la tratta italiana della Torino-Lione, il potenziamento dei nodi urbani, il potenziamento della Venezia-Trieste, le linee di accesso al Brennero e al Gottardo, etc.). Dunque, su 4 miliardi di spesa 2016, 1,5 miliardi si riferiscono a "nuove tratte", ad alta capacità o meno, 1,6 miliardi ad adeguamento tecnologico, upgrading e miglioramento delle reti regionali e metropolitane e circa 900 milioni alla manutenzione straordinaria.

Il trend di aumento degli investimenti è destinato a proseguire, anche se le previsioni Rfi di inizio anno, di arrivare già nel 2017 a 4,6 miliardi di spesa, sono ora più realisticamente ridimensionate a 4,1 miliardi. L'obiettivo è comunque salire a circa 5 miliardi nel giro di qualche anno.

LA PROGRAMMAZIONE
I due Aggiornamenti 2015 e 2016 al Contratto di programma 2012-2016 sbloccano 18 miliardi di euro di nuovi finanziamenti, in gran parte provenienti dalle leggi di stabilità 2015 e 2016, più fondi Ue Connecting europe e risorse dalla vendita della rete elettrica a Terna. L'Aggiornamento 2015 è già approvato con decreto Mit-Mef, manca solo il visto della Corte dei Conti, atteso a giorni. L'Aggiornamento 2016 per la prima volta segue un iter "semplificato": l'approvazione Cipe, il 10 agosto, non è una formale delibera, dunque non va alla Corte dei Conti (qualche mese di tempo risparmiato). È in corso la formalizzazione del parere Cipe, a breve andrà per il parere alle Camere, che hanno 45 giorni per esprimersi; poi il Dm Mit-Mef e la registrazione della Corte dei Conti (una volta sola, non due come in passato). Rfi conta sul via libera finale entro la primavera prossima.

Ebbene, nei due nuovi "addendum" Rfi ci sono complessivamente 10,4 miliardi di euro (il 58% dei 18 miliardi totali), per "grandi opere" (7,1 mld per lotti costruttivi e 3,2 per opere sui corridoi europei). Bisogna però considerare che la manutenzione straordinaria, che entra nel conto della spesa effettiva per investimenti, è invece prevista nel Contratto Rfi - Parte servizi, anch'essa approvata dal Cipe il 10 agosto; si tratta di 4,2 miliardi per la manutenzione straordinaria, circa un miliardo all'anno.

In tutto, dunque, ci sono 22 miliardi di euro di nuovi finanziamenti per investimenti Rfi in fase di sblocco.

Inoltre sono in arrivo, dalla "manovra" sui fondi Fsc di agosto (i 13,4 miliardi ai Patti per il Sud e 11,5 alle Infrastrutture), altri 2,4 miliardi per opere Rfi, da "programmare" nel corso del 2017 nel Contratto di programma 2017-2021, insieme ai nuovi fondi che Fs si aspetta dalla legge di bilancio, circa 9 miliardi di euro in competenza, impegnabili. Nel corso del 2017 Rfi e Ministero dovrebbe dunque essere in grado di prevedere nel Contratto 2017-2021 altri interventi per 11,3 miliardi di euro.

Per qualche dettaglio sulle opere vi invitiamo a leggere, per l'Addendum 2015, il numero 8/2016 di «Edilizia», per il 2016 la scheda qui allegata.
E quest'altro servizio qui allegato.

LA PROJECT REVIEW
Un interessante processo in corso nella programmazione Rfi, in pieno accordo con la "project review" chiesta dal Ministro Graziano Delrio, è quella di ripensare le opere di potenziamento dei corridoi europei ridimensionando o accantonando dove possibile le nuove tratte fuori sede, a favore invece di potenziamenti delle tratte esistenti, magari con limitate correzioni di tracciato, puntando molto sulla tecnologia per il potenziamento della capacità (meno spazio tra un treno e l'altro) e la velocizzazione. È già nell'Aggiornamento 2015, ad esempio, l'abbandono della nuova tratta Tav Venezia-Trieste (costo: 7,5 miliardi) a favore di un potenziamento con mini-varianti (progettazione in corso, circa 1,8 miliardi).

L'ultima novità, ancora non nei programmi, è invece sulla Catania-Palermo, e ce la spiega lo stesso Ad di Rfi, Maurizio Gentile. «Le prime due tratte per il raddoppio della linea da Catania - spiega - Bicocca-Catenanuova e Catenanuova-Raddusa Agira, sono finanziate per circa 900 milioni di euro, e potrebbero essere vicine al bando di gara». La fase successiva, Raddusa-Enna-Fiumetorto, è in progettazione e dovrebbe costare 5,3 miliardi. «In tutto - dice Gentile - da Catania a Fiumetorto, servono circa 6 miliardi di euro. Ho fatto a settembre una proposta a Delrio e alla Regione: cominciamo ad ammodernare la linea a un solo binario, con rettifiche di tracciato e tecnologia: costerebbe 3,5 miliardi anziché 6, potremmo finire nel 2023 anziché nel 2027, e comunque il viaggio scenderebbe da 2 ore e 50 a 2 ore. Con i 900 milioni che abbiamo, anziché appaltare il raddoppio su una piccola tratta, possiamo avviare interventi e progettazioni per ammodernare un binario per un tratto molto più lungo».

La stessa filosofia è stata utilizzata per la tratta nazionale della Torino-Lione (si veda sul nostro sito), e nell'Addendum 2016 c'è una ulteriore fase (190 milioni) della velocizzazione della Battipaglia-Reggio Calabria, in grado di far guadagnare 9 minuti al viaggio, dopo i 230 milioni già spesi per la prima fase (-6 minuti).

I due Addendum Rfi, le risorse per tipologie di opere

Aggiornamento 2015, i numeri chiave

Aggiornamento 2015, le opere principali

Aggiornamento 2016, le opere principali

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