Appalti

Terremoto, entro il 17 novembre i decreti Mef sugli aiuti alla ricostruzione privata

di Massimo Frontera

In vigore da oggi il decreto sulla ricostruzione post terremoto, pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» del 18 ottobre. La pubblicazione fa scattare i primi termini per i numerosi provvedimenti attuativi che guideranno la complessa macchina della ricostruzione, degli aiuti e del rilancio economico delle aree colpite. La maggior parte dei provvedimenti attuativi spetta al commissario alla ricostruzione, Vasco Errani, attraverso lo strumento dell'ordinanza. È in arrivo una vera e propria pioggia di ordinanze, su svariati aspetti, dal calcolo parametrico del contributo a metro quadrato alla programmazione delle risorse, dall'individuazione e classificazione degli interventi di ricostruzione alla gestione delle macerie. La prima ordinanza commissariale è prevista entro quindici giorni, cioè entro il 2 novembre. Entro questo termine Errani dovrà emanare le «disposizioni operative per l'attuazione degli interventi di immediata esecuzione», cioè tutti i lavori sugli immobili con danni lievi che possono essere rapidamente resi nuovamente agibili.

Garanzia statale e credito di imposta per gli aiuti ai privati
Due scadenze importanti spettano al ministero dell'Economia, in entrambi i casi entro 30 giorni dall'entrata in vigore del decreto, cioè entro il 17 novembre. Il Mef dovrà varare il decreto (o i decreti) con le modalità e i criteri per la concessione delle garanzie dello Stato sui finanziamenti agevolati concessi ai privati per la ricostruzione di case e immobili non residenziali. Si tratta insomma di definire uno dei pilastri di fondazione dei contributi alla ricostruzione privata, quantificata dal governo in 3,5 miliardi di euro.
Con un altro provvedimento - sempre entro il 17 novembre - l'Agenzia delle Entrate dovrà chiarire il meccanismo del credito di imposta «fruibile esclusivamente in compensazione, in misura pari, per ciascuna scadenza di rimborso, all'importo ottenuto sommando alla sorte capitale gli interessi dovuti, nonché le spese strettamente necessarie alla gestione dei medesimi finanziamenti».

Norme tecniche per la ricostruzione, ci pensa il Mit con il Consiglio Superiore
Il decreto legge rimanda anche a una successiva fase attuativa anche una fondamentale questione, che resta dunque irrisolta. Si tratta dei requisiti di resistenza sismica richiesti per la ricostruzione, a seconda dei diversi tipi di intervento (adeguamento o miglioramento sismico) e di immobile (pubblico/strategico, privato o bene culturale).
L'unica novità riguarda la ricostruzione di case private. Il testo del decreto legge prevede che «la capacità massima o minima di resistenza alle azioni sismiche, diversificata in base alle zone sismiche, alla classe d'uso dell'immobile ed alla sua tipologia, è individuata con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, su proposta del Consiglio superiore dei lavori pubblici, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto».
In altre parole, non è passata la proposta del governo (anticipata dal Commissario Errani nell'audizione alla Commissione Ambiente della Camera) di una "ricostruzione leggera", concedendo uno "sconto" del 35% sui parametri di resistenza strutturale previsti per le nuove costruzioni dalle vigenti norme tecniche sulle costruzioni.
L'idea, infatti, era di prevedere per il miglioramento sismico un requisito di resistenza pari al 65% del parametro più severo indicato nelle Ntc per gli adeguamenti. Il decreto legge sposta ora la questione su un piano strettamente tecnico, da definire all'interno del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici.

Il testo del decreto legge sulla ricostruzione dopo il terremoto del 24 agosto pubblicato in «Gazzetta»

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