Appalti

Manovra/5. Spinta alle infrastrutture, ma per ora nessuna cifra certa. Rfi punta a 9 miliardi

di Alessandro Arona

Nuovi finanziamenti per Rfi in competenza, norme per rafforzare l'autonomia finanziaria dell'Anas, accelerazione della spesa dei fondi Fsc sbloccati ad agosto.
Il governo, con la legge di bilancio 2017, vuole spingere sugli investimenti pubblici, infrastrutture ma anche ambiente, opere urbane, mezzi Tpl e metropolitane.

Tuttavia certezze al momento non ce ne sono: il consiglio dei ministri di sabato 15 non ha esaminato testi né tabelle, che ancora ieri risultavano in elaborazione. Le slides di Renzi di sabato non si riferiscono, per quanto riguarda gli investimenti pubblici, solo alle misure della legge di bilancio in arrivo, ma comprendono anche previsioni di spesa su fondi già esistenti.
Dunque non è facile capire di che stiamo parlando. Proviamoci, comunque.

Renzi dice: «10 miliardi, valorizzazione di Fs e Anas, piano porti e aeroporti». Rfi si aspetta altri 9 miliardi in competenza per programmare altre opere nel corso del 2017, da realizzare a partire dal 2018. Anas si aspetta soprattutto il contratto di programma con l'autonomia (si veda sotto), ma servirà comunque una cifra in bilancio per il "corrispettivo di servizio". Per i porti potrebbero esserci altri fondi pubblici, mentre per gli aeroporti gli interventi sono finanziati con risorse delle società di gestione.

Renzi dice inoltre: «12 miliardi di investimenti pubblici in tre anni». Qui il riferimento sembra essere alla spesa, e fonti di Palazzo Chigi spiegano che in particolare il premier parlava dei fondi Fsc sbloccati nel Cipe del 10 agosto: 13,4 miliardi di euro per i Patti del Sud e 15 miliardi per Fsc quota statale (di cui 11,5 al ministero delle Infrastrutture, e 2 all'Ambiente) . Dunque in tutto 28,4 miliardi, da spendere entro il 2022 (sei anni dal 2017). Dire 12 miliardi in tre anni, vista il consueto trend di spesa dei fondi Fs, significherebbe porsi un obiettivo molto ambizioso. Comunque la legge di bilancio 2017 non c'entra (salvo forse norme per accelerare la spesa o garantire "cassa" se necessaria).

Autonomia fianziaria Anas
Sul fronte infrastrutture la novità principale in arrivo è l'autonomia finanziaria dell'Anas, che viaggia "a cavallo" della legge di bilancio. Nel testo ci sarà l'uscita dell'Anas dai vincoli del decreto Madia 175/2016: saranno rimossi il blocco delle assunzioni e lasciata libertà organizzativa per gestire il maxi contenzioso da 10 miliardi, sbloccando anche 800 milioni di euro già in cassa Anas. Nel frattempo, nei prossimi giorni, il presidente Gianni Armani e il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio firmeranno il nuovo contratto di programma, che grazie al "corrispettittivo di servizio" (pagamento statale ogni tre mesi, variabile in base a pedaggi ombra, qualità del servizio e livello effettivo di investimenti) consentirà dopo anni di studio l'autonomia finanziaria dell'Anas e l'uscita dal perimetro della Pa.
«Il contratto - spiega Armani - consentirà di utilizzare subito i 6,7 miliardi di euro già nel bilancio statale dal 2016 al 2020, ma senza più limiti di spesa per cassa e con piena flessibilità tra le diverse destinazioni». L'obiettivo di Anas è di aumentare gli investimenti, nel 2017, a 2,2/2,3 miliardi, per poi salire progressivamente fino a tre miliardi all'anno.

Rete ferroviaria italiana
Già a pieno regime Rfi, che si aspetta per i prossimi giorni la piena operatività dell'Addendum 2015 (nuovi fondi per 8,97 miliardi) e per l'inizio del 2017 l'Aggiornamento 2016 (altri 8,9 miliardi). Dalla legge di bilancio di domani dovrebbero spuntare altri 9 miliardi di euro di nuovi fondi in competenza (su più annualità), da programmare l'anno prossimo. Rfi conta di investire nel 2017 4,1 miliardi e poi via via salire fino a cinque miliardi all'anno nei prossimi anni.

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