Appalti

Comuni/3. Bolis (Anci): «Fondo pluriennale, aggregazione, Codice: ecco cosa frena la spesa»

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di Alessandro Arona

«Certo che i dati sulla spesa per lavori pubblici sono in calo, non ci sono dubbi. Le cause sono almeno tre, e se il governo non vi porrà presto rimedio, nel 2017 rischiamo di andare ancora peggio». A parlare è Alessandro Bolis, sindaco di Carmignano di Brenta (Padova), delegato dell'Anci nazionale per Lavori pubblici e urbanistica.

«Il nuovo Codice appalti - lamenta Bolis - nato per semplficare i lavori pubblici, di fatto per ora li ha bloccati. Poi c'è il problema dei fondi pluriennali vincolati: speriamo in una soluzione nella legge di bilancio, ma per ora l'incertezza sta paralizzando i Comuni. Infine l'obbligo di aggregazione per i lavori sopra il milione di euro, anche questo non facile da applicare».

È proprio quella dell'aggregazione la prima delle tre novità entrata in vigore, dal 1° novembre 2015, con l'obbligo di affidarsi a una centrale di committenza (Provincia, Unione di Comuni, Provveditorato, centrale regionale) per i lavori di importo superiore a un milione. I più rigidi tetti imposti dal Codice appalti (articolo 37 Dlgs 50, dal 18 aprile), sono invece per ora sospesi in attesa del nuovo sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti, come ha spiegata Raffaele Cantone nel comunicato Anac dell'8 giugno scorso.

«Il Nuovo Codice, in generale - sostiene Bolis - sta creando molti problemi. Va bene l'obiettivo anticorruzione, ma se poi fermiamo il mercato allora va meno bene. L'emanazione delle Linee guida Anac a singhiozzo, e comunque il fatto che a sei mesi dal Dlgs 50 quasi nulla è ancora defnitivo, disorienta i nostri tecnici. Anche per le centrali di committenza c'è ancora molta incertezza. Questo frena soprattutto le piccole opere e soprattutto i piccoli Comuni».

Ma la legge di bilancio 2016 non aveva eliminato il Patto di Stabilità? L'Ance a inizio anno si aspettava una crescita negli investimenti dei Comuni.
«Il pareggio di bilancio è un sistema interessante, sì - risponde Bolis - ma non è la soluzione per le opere pubbliche. Bisogna sbloccare il Fondo pluriennale vincolato, consentire cioè che gli impegni di spesa di un anno possano essere imputati come spesa di cassa anche negli anni successivi, in base all'avanzamento . Per il 2016 è stato consentito, ma è stato comunicato tardi, di fatto i Comuni sono molto frenati dall'incertezza. Abbiamo chiesto al governo di confermare il sistema anche nel 2017, abbiamo segnali positivi in vista della Stabilità, ma vediamo ....».
La vicenda è molto complessa, possiamo farcene un'idea in questo servizio, o volendo approfondire in questo documento Anci.

Quel che Bolis ci comunica, comunque, è una fase di incertezza quasi totale da parte dei Comuni sulle nuove regole, di bilancio, dei lavori pubblici e sulle aggregazioni degli appalti, che invece di rilanciare stanno ancora una volta frenando i lavori pubblici locali.

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