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Decreto terremoto, ancora limature. Renzi: lo approveremo in Cdm l'11 ottobre

di Massimo Frontera

L'approvazione del decreto "terremoto" in Consiglio dei ministri slitta a martedì 11 ottobre. Lo ha detto il premier, Matteo Renzi intervenendo su Radio Capital nel giorno in cui era atteso l'ok al testo (annunciato dal commissario Errani entro il «2-3 ottobre»). «Licenzieremo, se Dio vuole, il decreto legge su Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto, che sarà pronto il giorno 11 ottobre, martedì prossimo», ha detto Renzi. Il provvedimento, hanno assicurato ieri fonti di Palazzo Chigi in una dichiarazione raccolta dall'Ansa, «è pronto e conferma tutti gli impegni (a partire da quelli finanziari) assunti dal governo». «Ci sono però - si aggiunge - alcuni affinamenti tecnici da apportare e un coordinamento da mettere bene a punto, anche alla luce dei numerosi ministeri concertanti».

Ieri mattina, il commissario alla ricostruzione, Vasco Errani, ha voluto incontrare negli uffici di Largo Chigi, Regioni, Comuni, imprese e sindacati per illustrare i contenuti del decreto, anche se ha preferito non indicare alcuna cifra economica. Il decreto vedrà comunque l'istituzione di un fondo ad hoc per il post-sisma, da alimentare, per l'intero fabbisogno, con norme successive. Nel provvedimento - di oltre 60 articoli - viene confermato l'impianto della governance sulla ricostruzione, incardinata nella struttura guidata da Errani, con le Regioni nel ruolo di subcommissari operativi nei rispettivi territori. Sul lato amministrativo, famiglie e imprese, dialogheranno con l'Ufficio speciale per la ricostruzione", articolato in sportelli distribuiti localmente che avranno il compito di gestire, tra le altre cose, lo sportello unico per le attività produttive. Errani ha voluto rassicurare sull'indennizzo del 100% per le prime e seconde case danneggiate all'interno del cratere.

Diversamente, per le seconde case fuori da cratere e zone rosse, il contributo non sarà "pieno" ma sarà comunque sostanzioso, pari al 50 per cento. Sarà la stessa struttura commissariale a definire il criterio per calcolare l'indennizzo, in termini di euro a mq (incluse le spese tecniche, riconosciute fino al limite del 10% del costo dell'intervento). Confermato, per famiglie e imprese, il meccanismo del credito agevolato con credito di imposta, da definire attraverso convenzioni con il mondo del credito. Aggiustamenti possibili fino all'ultimo sul "pacchetto" a sostegno delle imprese, in particolare quelle del settore agricolo e zootecnico, e di tutte le attività economiche legate al turismo, con una gamma di aiuti che va dalla ricostruzione di case e alberghi fino alla rivitalizzazione del turismo (dove l'onda d'urto del danno economico è andato largamente oltre i confini dei territori che hanno subito danni fisici). In ogni caso, sul fronte dell'intervento a sostegno delle imprese, il decreto non esaurirà tutte le possibili leve di intervento e di aiuto, che potranno essere trovate in strumenti a carattere ordinario.

Un esempio di possibile intervento extra-decreto riguarda lo svincolo delle risorse regionali legate al cofinanziamento dei piani di sviluppo rurale e sui fondi strutturali, misura che venne effettivamente attuata in Emilia dopo il sisma del 2012. Verifiche fino all'ultimo anche sulla sospensione degli adempimenti e versamenti tributari di almeno un anno, senza penalità e senza interessi (misura che, in ogni caso, non sarebbe un abbuono ma solo un congelamento temporale dei versamenti). Imprese e sindacati hanno valutato positivamente l'incontro con Errani, e ora aspettano di vedere il testo finale.

In particolare, un giudizio positivo è arrivato da Rete Imprese Italia. Il provvedimento, ha detto Daniele Vaccarino, presidente della Cna e portavoce di Rete Imprese Italia, «non sarà un decreto ponte ma sarà "il decreto della ricostruzione". Dovra' contemplare quindi tutti gli aspetti, da quelli tecnici a quelli che riguardano il fisco, le imprese. Non solo quindi le questioni che riguardano l'emergenza». Vaccarino ha espresso soddisfazione per la parte che riguarda le «agevolazioni. Con il credito d'imposta chi ne ha diritto andrà nella propria banca e otterrà i fondi necessari che saranno poi smaltiti, proprio attraverso il credito di imposta. È una procedura molto snella». Il portavoce di Rete Imprese Italia sottolinea che «sono state recepite tutte le questioni riguardanti le sospensioni fiscali che avevamo chiesto, aggiungendo anche alcune precisazioni rispetto alle imprese che possono partecipare alla ricostruzione. Le imprese dovranno essere iscritte a una "white list", anche quelle che partecipano al subappalto, e questo ci rende particolarmente soddisfatti. Per gli interventi che vengono chiamati leggeri sarà sufficiente la domanda d'iscrizione. È una procedura che può sveltire e al tempo stesso garantire legalità e trasparenza».

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