Appalti

Anas/1. Nessun impatto sulle gare dal codice appalti, nel 2016 i bandi saliranno a 1,9 miliardi

di Mauro Salerno

Ha imposto una riprogrammazione, ma alla fine non ha determinato alcun impatto sul numero e la quantità dei contratti messi a gara. Anzi, l'arrivo del nuovo codice appalti ha anche agevolato un'operazione di pulizia nella documentazione di gara che entro la fine dell'anno sarà uniforme per tutti i compartimenti. È la valutazione sui primi mesi dei applicazione del Dlgs 50/2016 che il presidente dell'Anas Gianni Armani ha consegnato al Parlamento durante un'audizione di fronte alle commissioni Ambiente e Lavori pubblici di Camera e Senato.

La notizia è che entro la fine dell'anno Anas metterà in gara contratti per 1,9 miliardi di euro. «Una cifra - ha detto Armani - superiore a quanto avevamo fatto negli ultimi tre anni sia in valore che per numero degli affidamenti». Nei primi quattro mesi del 2016, dunque prima dell'entrata in vigore del nuovo codice, l'Anas ha messo all'asta contratti per 400 milioni. Nei cinque mesi successivi sono state appaltati interventi per 500 milioni. Da qui a fine anno arriveranno in Gazzetta contratti per circa un miliardo, portando così il totale degli appalti banditi nel 2016 a quota 1,9 miliardi. Un record, ha spiegato Armani, rispetto a quanto fatto negli ultimi anni. Nonostante l'entrata in vigore del codice.

«Il nuovo codice ci ha imposto una riprogrammazione - ha detto il numero uno della Spa delle strade -. perché avevamo tarato l'anno su interventi da realizzare con la formula dell'appalto integrato. Abbiamo cambiato strategia, puntando sull'accordo quadro che si è rivelato molto utile per assegnare lavori di manutenzione straordinaria sulla base di progetti esecutivi standard». A fine anno con questa formula l'Anas avrà bandito gare per 1,5 miliardi. Nel frattempo la società ha concentrato l'attenzione sullo sviluppo della progettazione esecutiva, anche in questo caso sfruttando la formula dell'accordo quadro. Armani non ha nascosto che questa ha scelta all'inizio ha sollevato obiezioni da parte di professionisti e società di ingegneria. «È normale visto che si tratta di un nuovo modello - ha detto il presidente di Anas - ma ora quelle critiche sono state superate». Con gli accordi quadro l'Anas ha già affidato progetti per 38 milioni. Altri bandi per 40 milioni totali sono in rampa di lancio, cosi che a fine anno il totale delle progettazioni messe sul mercato con la formula degli accordi quadro raggiungerà quota 78 milioni. «In questo modo - ha aggiunto Armani - portiamo a termine i progetti esecutivi delle opere che avremmo dovuto affidare in appalto integrato o a general contractor. Contiamo - ha aggiunto - di bandire le gare per i lavori a inizio 2017 e aprire i cantieri nel 2018».

No sono ovviamente mancate le segnalazioni su alcune criticità. In particolare Armani Armani ha chiesto di rivedere «la disciplina delle garanzie al fine di ridimensionare le percentuali e il numero delle riduzioni applicabili alle garanzie che il concorrente appaltatore è tenuto a costituire o, comunque, rendere tali riduzioni non cumulabili».
In merito poi alle riserve, Armani ha fatto notare che la norma stabilisce un Cap del 15% massimo per la loro iscrizione, «ma non prevede conseguenze», quindi «occorre prevedere che, al superamento di un determinato Cap (pari ad esempio al 20% delle
riserve cumulate), l'appaltatore abbia la facoltà di recedere dal contratto, ovvero, in caso di mancato recesso, l'obbligo di proseguire i lavori rinunciando alle riserve eccedenti il tetto
massimo».

Le commissioni riunite di Camera e Senato hanno ascoltato anche i rappresentanti di Finco e della Conferenza Stato Regioni. Da parte sua Finco ha segnalato la difficoltà delle stazioni appaltanti di mandare in gara progetti esecutivi e ha suggerito una provvista straordinaria che consenta le stazioni appaltanti di completare i progetti. Un'altra richiesta ha riguardato la possibilità di aggiudicare al massimo ribasso opere fino a due milioni, giudicando di difficile applicazione il ricorso all'offerta più vantaggiosa per piccoli interventi peraltro affidati su progetto esecutivo.

Richiesta quest'ultima condivisa dai rappresentanti della Conferenza delle Regioni che da parte loro hanno puntato il dito sulle commissioni di gara esterne, chiedendo che almeno il presidente sia nominato dalla stazione appaltante.

Il documento sul codice appalti consegnato in Parlamento dall'Anas

Il documento sul codice appalti consegnato in parlamento dalla Conferenza Regioni

Il documento sul codice appalti consegnato in Parlamento da Finco

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