Appalti

Terremoto/1. Renzi: la ricostruzione costerà almeno quattro miliardi

di Massimo Frontera

Ricostruzione "filologica" dei centri storici crollati, indennizzi a tutti i danneggiati, senza distinzione tra prime e seconde case o aziende. Messa in sicurezza statica con miglioramento sismico degli edifici privati e adeguamento sismico degli edifici pubblici strategici. Il premier Matteo Renzi, ieri a Palazzo Chigi, a un mese dal sisma del Centro Italia, ha confermato l'impegno del governo verso le popolazioni colpite. Accanto al premier, tutto lo "stato maggiore" del post-terremoto: il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il commissario alla ricostruzione, Vasco Errani, e i quattro governatori delle Regioni colpite. Le regioni, ha confermato ieri Renzi, saranno i soggetti attuatori degli appalti per le residenze, oltre ai servizi pubblici, le strutture al servizio del commercio e delle attività economiche. Per la prima volta, emerge ufficialmente anche la dimensione del fabbisogno: «Siamo sull'ordine di 3-4 miliardi», azzarda il capo della Protezione Civile. «Curcio è stato molto prudente perché come minimo stiamo sui 4 mld ma è un'analisi che va verificata punto punto», corregge il premier. L'impegno è per ricostruire «tutto, come era e dove era», con la partecipazione e il consenso delle popolazioni. Il primo punto fermo della ricostruzione è arrivato già ieri, con l'approvazione nel consiglio dei ministri del tardo pomeriggio, della delibera sul cratere, che rappresenta il riferimento fondamentale per le future valutazioni di danni e aiuti. Il decreto legge con le prime misure operative arriverà invece nei prossimi giorni. «Il decreto sarà approvato dal Consiglio dei ministri non oltre il 2 o il 3 ottobre e proporrà, scelta importante, un meccanismo chiaro di riconoscimento pieno dei danni del terremoto e dunque non ci troveremo in una situazione nella quale ogni anno dovremo discutere le quote per il risarcimento», ha chiarito Vasco Errani, che sottolinea ancora: «lo dico con chiarezza: riconosceremo tutti i danni che saranno verificati ovunque questi si siano verificati».Il commissario Errani ha anche annunciato il criterio guida sui livelli di sicurezza da applicare nella ricostruzione: «Vogliamo ricostruire in modo tale - attraverso il miglioramento e l'adeguamento di edifici strategici e scuole - che con un terremoto di 6.0 non c'è un crollo e che i cittadini non rischiano la vita». Errani entra anche sul tema della legalità: «Su legalità e trasparenza seguiremo il modello Expo, con collaborazione rafforzata e con l'Anac e liste di merito per tutte le imprese che lavoreranno alla ricostruzione, sia su edifici pubblici che privati. E ci sarà un controllo capace di verificare il contrasto delle infiltrazioni».

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