Appalti

Qualificazione, d'accordo anche il Mit: si tornerà ai requisiti basati su 10 anni

di Giuseppe Latour

Anche il ministero delle Infrastrutture conferma: il bonus dei dieci anni entrerà nel menù del decreto correttivo del Dlgs n. 50 del 2016. È emerso nel corso del convegno sugli appalti pubblici organizzato ieri a Roma, in occasione dei settant'anni di Assistal, l'associazione confindustriale delle imprese impiantistiche. Dopo il via libera delle commissioni Ambiente della Camera e Lavori pubblici del Senato, allora, arriva un'altra conferma importante: le norme sulla qualificazione Soa delle imprese saranno ammorbidite.

Il problema è noto e riguarda l'arco temporale nel quale calcolare i fatturati, in sede di firma dei contratti Soa: con il nuovo Codice sono cinque anni e non più dieci, come era in passato. Il periodo più breve costringe le società di attestazione a concentrarsi su un quinquennio di crisi profonda e, di conseguenza, ad abbassare classifiche e a tagliare categorie. L'effetto è che tutte le imprese rischiano, al momento del rinnovo delle attestazioni, di ritrovarsi classifiche tagliate e, quindi, possibilità ridotte di partecipare a gare di lavori pubblici.

Il ripristino del bonus dei dieci anni, allora, è ormai diventato argomento di discussione da diversi giorni. E anche il viceministro delle Infrastrutture, Riccardo Nencini conferma: «Per quanto mi riguarda è una misura che si potrebbe prendere anche domani». Insomma, i decisori sono praticamente tutti d'accordo sulla necessità di mettere mano al tema. Ma, come spiega il viceministro, sono anche altre le questioni che saranno affrontate. "Alcuni punti andranno chiariti meglio, penso alla qualificazione delle imprese, al massimo ribasso, alle stazioni appaltanti. Ci stiamo ragionando ma dobbiamo capire che il correttivo è la fine di un percorso al quale bisognerà lavorare molto".

Un percorso che, in questi giorni, la Cabina di regia di Palazzo Chigi sta avviando. A parlarne è Antonella Manzione, capo dell'ufficio legislativo della Presidenza del Consiglio dei ministri. «Il decreto che istituisce la Cabina di regia è stato pubblicato alla fine di agosto, per questo abbiamo avuto solo pochi giorni per mettere in piedi la struttura dal punto di vista operativo». In concreto, il lavoro non è ancora iniziato, perché manca la designazione di alcuni dei rappresentanti previsti dalla legge, soprattutto degli enti territoriali. Il quadro, comunque, si comporrà a breve: le Regioni, ad esempio, indicheranno il loro membro nella Conferenza unificata del 29 settembre. Nel mese di ottobre, con ogni probabilità, si potrà partire con gli incontri operativi.

Nella sostanza, però, Palazzo Chigi si sta già muovendo, con l'obiettivo di arrivare all'attivazione dei lavori con le idee già chiare. «Per preparare il terreno – spiega Manzione – già da diverso tempo stiamo raccogliendo le istanze che arrivano dal territorio, in particolare quelle critiche. Cerchiamo di fare un quadro dei problemi statisticamente più ricorrenti e posso dire che si tratta di questioni delle quali ho sentito già parlare spesso in questi giorni, come il subappalto, il massimo ribasso, le progettazioni, la qualificazione». Sarà la Cabina di regia a fare le sue valutazioni. Comunque, «su tutti questi temi c'è già stata una riflessione in sede di scrittura del Codice e sono state valutate ipotesi anche molto diverse». In generale, allora, è difficile che saranno prese decisioni molto diverse da quelle di pochi mesi fa.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©