Appalti

Patti per il Sud, ok da tutte le Regioni: a infrastrutture e ambiente 22,5 miliardi

di Alessandro Arona

La firma del premier Matteo Renzi con i presidenti delle Regioni Puglia e Sicilia, il 10 settembre rispettivamente a Bari e Agrigento, completa la mappa dei Patti per il Sud (si veda il servizio sullo strumento) per quanto riguarda le Regioni, mentre a questo punto mancano solo gli accordi per le città metropolitane di Napoli, Cagliari e Messina.
Già sappiamo (delibera Cipe del 10 agosto) che le risorse complessive Fsc detinate ai Patti sono di 13,4 miliardi di euro: 12,6 sono nei patti firmati finora, quelli residui andranno a Napoli (308 milioni), Cagliari (168) e Messina (332). Il quadro dei Patto è finora completato circa al 95%.

Gli interventi inseriti nei Patti, come più volte detto, sono finanziati dalle nuove risorse Fsc (i 13,4 miliardi assegnati dal Cipe il 10 agosto), da altre fonti già esistenti (10,2 miliardi, in sostanza vecchi programmi da rilanciare, accelerare o sbloccare) e infine dai nuovi strumenti della programmazione 2014-20 (Po regionali, Pon nazionali, programmi complementari regionali), per i restanti 14,6 miliardi.

I filoni principali di intervento sono le infrastrutture di trasporto e l'ambiente, con quest'ultimo che sale dal 23 al 27% del totale dopo queste ultime due firme, con Puglia e Sicilia che hanno elaborato insieme al governo elenchi di opere in cui l'ambiente è nettamente al primo posto, cosa che era successa in precedenza (tra le Regioni) solo per la Calabria.

Nel complesso, su 37,5 miliardi di valore complessivo dei Patti, alle infrastrutture di trasporto vanno 12,333 miliardi (il 33% del totale), all'ambiente (dissesto, depurazione, bonifiche, opere idriche, rifiuti, efficientamento energetico edifici) 10,1 miliardi (il 27%), arrivando così al 60% di interventi riguardanti lavori pubblici.

Anche una quota rilevante di altre voci riguarda inoltre lavori edilizi o opere pubbliche, come l'edilizia sanitaria in Calabria (662 milioni), Turismo e cultura (beni culturali, centri storici, infrastrutture a supporto del turismo) per 2,5 miliardi (6,7%), e anche una quota dei programmi per Sviluppo economico e produttivo, che valgono in tutto 7,2 miliardi, il 19,1% del totale (ad esempio la banda ultralarga e le infrastrutture per le aree industriali).

In complesso si può stimare che circa il 75% degli interventi previsti nei Patti per il Sud riguardi infrastrutture, opere pubbliche o altri interventi edilizi.

Si vedano le tabelle di riepilogo (tabella 1 e tabella 2)

PUGLIA E SICILIA, LE PRINCIPALI NOVITA'
Il Patto per la Puglia destina all'ambiente 1.680 milioni di euro, il 29,3% del suo totale (che è di 5,74 miliardi), contro i soli 866 milioni alle infrastrutture di trasporto. Come per gli altri Patti, comunque, anche in questo caso gli interventi ambientali sono in larga parte filoni di spesa ancora da definire e progettare in dettaglio, che infatti producono piccole cifre nella spesa prevista entro il 2017. Troviamo in particolare l'efficientamento energetico di edifici pubblici e di imprese private (346 milioni), interventi per depurazione e fognatura (500 mln), bonifiche e siti inquinati (178), messa in sicurezza discariche e impianti post-raccolta differenziata (215 mln), tutela delle coste (372,5).
La parte Infrastrutture vale solo il 15% (866 mln) decisamente poco rispetto ad altre regioni: tra gli interventi molte opere medio-piccole per strade e ferrovie, tra cui spiccano 130 milioni per l'elettrificazione della metropolitana di superficie Martina Lecce-Gagliano, 20 milioni per un fondo progettazione a favore delle Pa locali, 20 milioni per la sicurezza ferroviaria, e altri 40 mln per la messa in sicurezza della ferrovia Andria-Corato (teatro dell'incidente di luglio) e Barletta-Andria.

In Sicilia la parte Ambiente vale la cifra record di 2.521 milioni di euro (il 44% dei 5,74 miliardi del Patto Sicilia), ma occorre tener conto che 1,111 miliardi riguardano interventi sui depuratori (oggetto di procedura di infrazione) di cui alla delibera Cipe 60/2012, interventi che procedono al ralenti da anni e in parte commissariati dal governo ex legge Sblocca Italia: questo filone gode di 777 milioni di vecchi fondi più altri 334 mln messi con il Poc (programma complementare) Sicilia 2014-20. Nel filone ambientale ci sono anche 213 mln per il "trattamento rifiuti", 51 per infrastrutture idriche, 133 milioni per "erosione costiera", 122 per rischio idrogeologico (anche questi vecchi progetti di cui all'accordo quadro delibera Cipe 41/2012), 251 mln di nuovi interventi per "rischio alluvioni", e 120 milioni per "rinaturalizzazione del territorio".
Per le infrastrutture ci sono 1,87 miliardi (32,6% del totale), ma anche qui compaiono vecchie conoscenze come l'autostrada Ragusa-Catania (816 milioni) sbloccata solo nei mesi scorsi da Mit e Mef con l'approvazione della convenzione al concessionario.
Poi ci sono i 166 milioni di euro per "interventi sui siti culturali e archeologici" e i 78 milioni per i siti storico-culturali di culto.

Patti per il Sud, riepilogo dei principali numeri

Patti per il Sud, le aree di intervento

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