Appalti

Terremoto/1. Case provvisorie, si accelera: ordine entro settembre, poi sette mesi

di Giuseppe Latour

Prototipo pronto tra una settimana esatta. Un primo ordinativo (da integrare) in arrivo, nel giro di un paio di settimane, dal momento che le Regioni hanno già individuato alcune aree. Poi, cinque mesi per le opere di urbanizzazione (da dare in appalto all'esterno). E altri due mesi per consegnare le case.
Mentre il Governo lavora al decreto che dovrà risolvere, sul fronte normativo, alcune questioni come quella del cratere sismico o dell'avvio della ricostruzione, la macchina dei moduli abitativi provvisori si sta mettendo rapidamente in moto. Alla base di tutto c'è l'accordo quadro per il quale Consip, lo scorso agosto, ha chiuso una gara. Assegnandolo a una serie di imprese tra le quali, per il lotto che riguarda l'Italia centrale, il consorzio Cns (Consorzio nazionale servizi società cooperativa, Bologna), si è classificato per primo (mandataria nell'Rfi con Cogeco di Roma mandante).

Così, mentre la Protezione civile e le Regioni lavorano a completare la conta delle persone senza un tetto, l'impresa si sta già muovendo per essere pronta a gestire la maxi commessa.

Il prototipo dei moduli abitativi sarà pronto la prossima settimana, venerdì per la precisione. E, da quel momento, non potrà più essere modificato. La sequenza temporale per effettuare l'ordinativo prevede che le Regioni, di accordo con la Protezione civile, decidano di fare l'ordine (con fondi statali, però), attivando l'accordo quadro vinto dal consorzio Cns. A quel punto scatta un periodo di cinque mesi durante il quale, su progetto del consorzio, vengono avviati gli appalti per le opere di urbanizzazione: strade, reti, acqua, fogne e fondazioni. Si tratta, in sostanza, di mettere a posto il perimetro nel quale saranno collocati i moduli, consentendo alle aree di essere abitabili.

Completata questa fase, le Regioni consegneranno a Cns le opere di urbanizzazione finite: ipotizzando che l'ordinativo scatti già a settembre, si potrebbe arrivare così intorno a febbraio. A quel punto, ci saranno due mesi di tempo per montare tutte le casette, secondo gli accordi del capitolato sottoscritto con Consip. Un orizzonte temporale che ci porta ad aprile.
Anche se bisogna considerare che il termine di sette mesi è quello dell'ultima casa finita. Molte arriveranno, con ogni probabilità, prima. Il limite della fornitura, da contratto, è pari a 850 moduli che, a conti fatti, potrebbero bastare a coprire il fabbisogno degli sfollati. La spesa dovrebbe essere di 70-80 milioni di euro (dipende quanti moduli esattamente saranno ordinati, e se da 40, 60 o 80 mq, si veda il servizio).

L'operazione, nella pratica, è già molto avanti, come spiega Sergio Zaccarelli, procuratore designato dal nuovo consiglio di gestione del Cns come responsabile del progetto: «Il 25 agosto – racconta - quando sono arrivate le prime notizie ho scritto alla Protezione civile, mettendo le nostre risorse a disposizione con il massimo spirito di servizio. Ci è stato risposto che sarebbe stato preso in esame l'accordo quadro e che, al momento opportuno, saremmo stati chiamati». Questa chiamata, di fatto, è già arrivata, dal momento che Cns sta partecipando ai tavoli con le Regioni, per discutere del progetto.

«Ci sono stati chiesti dettagli su fotografie, elaborati e rendering ed è stato espresso un grande apprezzamento». Al momento, esiste un progetto definitivo molto avanzato, che dovrà essere adattato alle caratteristiche delle aree che saranno individuate. Proprio su questo, Zaccarelli si augura che le cose procedano rapidamente: «Abbiamo chiesto, se decideranno di coinvolgerci, di non aspettare la definizione completa di un ordinativo finale, ma di fare degli ordinativi intermedi per consentirci subito di attivare la produzione". Potrebbe, allora, prendere forma un primo ordine, da integrare successivamente, ben prima della fine di settembre. Anche perché alcune Regioni hanno già individuato le aree. Il Lazio, ad esempio, ha già selezionato il sito dedicato ad Amatrice.

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