Appalti

Terremoto, De Vincenti: risarcimenti a tutti i danneggiati

di Massimo Frontera e Giuseppe Latour

Emergenza gestita in maniera ottimale, con lodi bipartisan e senza eccezioni al lavoro della Protezione civile guidata da Fabrizio Curcio, e l'impegno - assicurato dal sottosegretario alla Presidenza del consiglio Claudio De Vincenti - a risarcire tutti quelli che hanno avuto danni. Una ricostruzione che sta muovendo i primi passi, con la nomina del commissario Vasco Errani, formalizzata dal Consiglio dei ministri, e la promessa di rimettere in piedi anche il tessuto produttivo, oltre ai centri abitati. E un primo sguardo al percorso di potenziamento della prevenzione. Il Governo ieri, a poco più di una settimana dal terremoto del Centro Italia, ha dedicato la mattina a dialogare con Parlamento e Regioni per spiegare quanto fatto in questi giorni. De Vincenti ha incontrato le commissioni Ambiente e Lavori pubblici di Camera e Senato. In contemporanea, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il neo-commissario Errani hanno presentato una prima relazione ai presidenti delle Regioni.

Proprio De Vincenti ha rivendicato l'azione del Governo, caratterizzata, fin da subito, da una risposta «concreta e fattiva» che ha messo al centro la Protezione civile, «uno straordinario modello di efficienza». Modello che, peraltro, si appresta ad essere ulteriormente migliorato, grazie al Ddl Braga, approvato alla Camera e attualmente in discussione al Senato. De Vincenti ha messo in fila molti numeri: al momento ci sono 294 vittime, 285 sono quelle identificate, i feriti sono 386, le persone salvate dalle macerie sono 238. I posti letto allestiti nelle tende sono 6.316, ma quelli effettivamente occupati sono 4.013. Peraltro, ha spiegato il capo della Protezione civile, l'utilizzo delle strutture è in calo (per il fisiologico fenomeno che vede molte famiglie trasferirsi, dopo i primi giorni passati in tenda, in case di parenti o in seconde case). Dal punto di vista normativo, dopo il decreto che ha attivato lo stato di emergenza, è in arrivo un nuovo provvedimento per risolvere le problematiche di gestione delle macerie. Il passaggio più atteso, in questa fase, è la definizione del cratere: la Protezione civile sta conducendo le operazioni necessarie. Anche se, sul punto, De Vincenti ha assicurato che «chi ha subito danni potrà chiederne il riconoscimento, anche se si trova fuori dal cratere».Detto dell'emergenza, la novità principale di ieri è arrivata sulla ricostruzione, con la nomina formale di Errani che, comunque, aspetterà prima di muoversi in modo operativo: lo schema immaginato dal Governo prevede un periodo di affiancamento tra la Protezione civile e il commissario, per dare continuità alla "fase due" rispetto all'emergenza. 

«Non sarò un commissario calato dall'alto», ha chiarito subito Errani, spiegando che l'attività commissariale sarà all'insegna della condivisione e della collaborazione istituzionale. E ha sottolineato: «Sarà salvaguardata l'identità dei territori, non esiste un modello Emilia o un modello Friuli, l'unico modello è il territorio, la sua identità e la sua vocazione». L'ex governatore dell'Emilia Romagna si è anche smarcato dalle polemiche politiche: «Non avrei mai accettato di fare il commissario in chiave di dialettica tra maggioranza e minoranza nel Pd: ora non sono un uomo del Pd, sono un uomo delle istituzioni». E De Vincenti ha chiosato: «La risposta di Errani è anche la risposta del governo». Anche il premier Matteo Renzi ha difeso il commissario, «uno che parla con i presidenti di Regione e coi sindaci e che ha un'esperienza su questi temi».In prospettiva è emerso un grande spirito di collaborazione tra le parti. Da registrare, in questo senso, le parole del presidente della commissione Lavori pubblici del Senato, Altero Matteoli che ha confermato la disponibilità di Forza Italia «a collaborare con il Governo» anche se ha sottolineato la mancata consultazione per la scelta del commissario. Apprezzamento è arrivato anche dal segretario generale della Fillea Cgil, Alessandro Genovesi, che ha espresso condivisione per «lo spirito e il metodo messi in campo». Le linee generali della ricostruzione, in questo senso, sono già chiare: «Noi dobbiamo ridare una prospettiva alle comunità, facendo presto, bene e in trasparenza», ha detto De Vincenti.

Per questo, «abbiamo recepito l'esigenza delle comunità locali che i loro abitati siano ricostruiti dove sono», cercando di «ricostruire anche le condizioni di vita» già con le abitazioni temporanee. In questo senso, sarà fondamentale avviare l'anno scolastico «il più presto possibile». Ma anche «ricostruire il tessuto produttivo e non solo i centri abitati». Infine, si è parlato di prevenzione. «Per costruzioni nuove o ristrutturazioni abbiamo già norme tecniche importanti», ha spiegato il sottosegretario. Più complesso il tema dell'adeguamento dell'esistente. «Non è impossibile ma richiede tecnologie più sofisticate». In questa direzione guarderà "Casa Italia", il piano annunciato da Renzi. Ci sarà una rimodulazione degli sgravi del 65%, rendendo il bonus per gli adeguamenti di più facile applicazione per incapienti e condomini. Sul punto, il presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci ha sottolineato che oggi «l'unica misura esistente che aiuta gli interventi antisismici per i privati è l'estensione dell'ecobonus alle zone 1 e 2, ma è insufficiente e non riguarda gli edifici nel loro insieme». Per questo bisogna lavorare a «una detrazione che divenga un sismabonus». Inoltre, per De Vincenti, «potrà essere utile il fascicolo di fabbricato». Sulla messa in sicurezza dell'edilizia scolastica «servirà un ulteriore potenziamento». Il rischio sismico degli edifici sarà meglio monitorato con la classificazione del Mit. E, a completare il quadro, arriveranno misure su dissesto, bonifiche, depurazione, infrastrutture, banda larga, periferie.

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