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Terremoto/2. Oggi la nomina di Vasco Errani a commissario per la ricostruzione

di Marzio Bartoloni e Annamaria Capparelli

«La ricostruzione del post terremoto sarà affidata a Vasco Errani. È stato presidente dell'Emilia Romagna che 4 anni fa ha subito un forte sisma e ora è in piedi: scegliamo la stessa squadra». È il premier Renzi a confermare la nomina oggi a commissario alla ricostruzione dell'ex governatore dopo che il suo nome circolava da giorni. Un annuncio che era nell'aria, nonostante le polemiche delle opposizioni continuate ancora ieri («Renzi alla fine decide sempre da solo», ha scritto su twitter Renato Brunetta presidente dei deputati di Forza Italia), che arriva in una giornata segnata da quattro nuove forti scosse di terremoto avvertite tra le province di Ascoli e Macerata e dalle prime piogge cadute sulle tendopoli, mentre all'ospedale di Pescara è morto il 23enne Filippo Sanna, la vittima numero 294 del sisma di una settimana fa.

Il compito che attende Errani - già commissario dopo il sisma in Emilia - è tutt'altro che facile: non sarà semplice, passata l'emozione, far mantenere alla politica le promesse fatte sulle macerie. Ieri il premier Renzi ha ribadito che si userà tutta la flessibilità possibile concessa dalla Ue per la ricostruzione e «se ci sarà necessità andremo a discutere nelle sedi preposte e prenderemo tutto ciò che serve». Ma prima della ricostruzione dovrà subito essere affrontata un'altra emergenza: quella degli sfollati. Secondo i dati della Protezione civile sono circa quattromila in attesa che, non prima di 4 mesi, siano pronte le casette di legno. Al momento una decisione non è ancora stata presa: le riunioni di questi giorni serviranno per capire se far arrivare le roulotte nelle zone terremotate oppure spostare la gente negli alberghi. Con la certezza che la soluzione attuale delle tende per i terremotati non duri più di un mese.

Intanto ieri a Rieti è arrivata la ministra dell'Istruzione Stefania Giannini per verificare che l'anno scolastico cominci regolarmente intorno a metà settembre perché «la prima campanella è un segnale importante di ritorno alla normalità». La ministra che oggi sarà ad Amatrice e ad Arquata ha incontrato prima il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e poi i dirigenti scolastici delle quattro regioni - Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria - colpite dal sisma. «Non vi lasciamo soli», ha promesso. La parola d'ordine per il ritorno sui banchi è «flessibilità». «Ci saranno soluzioni diversificate e adeguate alle scelte delle comunità», ha assicurato la Giannini. Anche per questo il Miur ha insediato a Rieti una sua task force che lavorerà gomito a gomito con la Protezione civile. Globalmente sono 750 gli studenti coinvolti e dei 30 istituti scolastici toccati dalle scosse circa la metà risulta particolarmente danneggiata.

Si farà ricorso a Moduli abitativi provvisori (i Map), edifici alternativi, ma anche - se necessario e per periodi molto ristretti - strutture in paesi confinanti o in tensostrutture. Ad Amatrice per esempio è stata già individuata l'area dove verranno montati i Map in arrivo da Trento, mentre alcuni studenti delle superiori verranno ospitati nell'alberghiero di Rieti. Ad Accumoli il sindaco è intenzionato a spostare gli alunni in un paese limitrofo. Ad Arquata si stanno individuando strutture temporanee non escludendo spostamenti in zone limitrofe. Meno colpite Abruzzo e Umbria dove al momento sono due (a Montorio e a Norcia) le scuole inagibili.Oggi a Roma le Regioni si incontreranno per discutere delle prime emergenze post terremoto, mentre il ministro Poletti incontrerà gli assessori al lavoro di Umbria, Marche, Lazio (che ha convocato anche un tavolo regionale il 7 settembre) e Abruzzo.

L'obiettivo è quello di valutare iniziative straordinarie e urgenti in favore dei lavoratori e delle imprese dei territori colpiti dal sisma che dovrebbero poi confluire nel decreto sull'emergenza a cui il Governo sta lavorando. Sono poco più di 3.700 le imprese coinvolte con 5mila addetti e 670 aziende sono concentrate ad Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Il Governo con il ministro delle politiche agricole Martina ieri ha dato un primo segnale per il settore agricolo con una iniezione di liquidità di 12 milioni, mentre a a stretto giro è previsto un piano strategico di rilancio per il settore. Martina, nel corso del vertice con gli assessori all'Agricoltura delle regioni coinvolte ha annunciato per le circa mille aziende agricole dei 16 comuni colpiti lo sblocco entro il 15 settembre degli anticipi degli aiuti della Politica agricola comune (5 milioni) e dei finanziamento dello Sviluppo rurale (7 milioni). Pronta anche l'impalcatura del piano di rilancio che sarà implementata con le indicazioni delle regioni. «Stiamo delineando - ha spiegato Martina - obiettivi, tempi e leve finanziare più generali per il progetto strategico per l'agricoltura che è fondamentale per scrivere il futuro di queste zone».

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