Appalti

Appalti, Cantone: Pronto il regolamento sui pareri di precontenzioso

di Massimo Frontera

Orientare le stazioni appaltanti nella corretta applicazione delle norme sugli appalti pubblici e di quelle sull'anticorruzione e la trasparenza. È questo lo scopo del nuovo regolamento sull'attività consultiva varato dall'Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, in vigore dal 20 agosto scorso. Le nuove regole, che sostituiscono quelle del gennaio 2015, sono più stringenti circa l'argomento sul quale si chiede un parere all'Anac. Una lista dettagliata individua tutti i casi di inammissibilità della richiesta, allo scopo di evitare domande generiche, fuori tema o, peggio ancora, strumentali. In questo modo, l'Anac conta di raggiungere due obiettivi. Il primo è quello di eliminare all'origine le richieste inutili che ingolfano il servizio Precontenzioso e Affari giuridici (nel 2015 sono arrivate 1.166 richieste di parere, cui però sono seguiti solo 290 pareri effettivamente pertinenti e ammissibili). Ma soprattutto si liberano tempo e risorse per l'attività consultiva che il nuovo codice assegna all'Anac nell'architettura della soft law.

«Questo regolamento - spiega Raffaele Cantone - è espressione dell'idea che sta sempre più diventando tipica dell'Autorità di una logica collaborativa con le amministrazioni e con gli interlocutori anche non pubblici ma che hanno un collegamento diretto con le amministrazioni». Cantone ricorda anche che su questa funzione dell'Authority, nel nuovo codice c'è «un fondamento più forte dal punto di vista normativo perché l'articolo 213 prevede espressamente una attività generica, innominata, direi, di ausilio alle stazioni appaltanti nell'ottica del rispetto delle regole». «Noi riteniamo - aggiunte Cantone - che questa attività si possa sviluppare oltre che con indicazioni di carattere generale anche con indicazioni di carattere più specifico».

Novità in arrivo anche sui pareri di precontenzioso, cioè quei pareri dell'Anac - vincolanti - sulle controversie sorte durante la fase di gara. Il testo è ora al vaglio del Consiglio di Stato. Cantone anticipa che questo regolamento non tocca il delicato tema della cosiddetta "raccomandazione", cioè l'obbligo per la stazione appaltante di ritirare il bando che presenti vizi di legittimità. «Pur essendo stabilita quella ipotesi accanto al precontenzioso - spiega Cantone - noi la regoleremo nell'ambito dell'attività di vigilanza». E aggiunge: «Questo potere di raccomandazione vincolante, che prevede anche una sanzione a carico dei pubblici dipendenti, è una questione oggetto di molte critiche».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©