Appalti

Pedemontana Veneta, ora anche la Regione è in pressing su Sis per cambiare il piano

di A.A.

Sembra che ora anche la Regione Veneto, dopo il ministero delle Infrastrutture nelle settimane scorse, si sia convinta che occorre spingere sul concessionario Consorzio Sis, il raggruppamento d'imprese che sta realizzando la Pedemontana Veneta, per raddrizzare un piano finanziario che zoppica e che rischia di costringere al blocco dei cantieri dopo l'estate (si veda la vicenda).
In particolare le attenzioni dell'amministrazione si concentrano sulla questione del bond da 1,6 miliardi di euro che Sis ha allo studio per finanziare i lavori, ma che attende il via libera dalla Cassa Depositi e Prestiti. Senza una partecipazione da parte della Cdp, infatti, il buon esito dell'emissione non è sicura; o meglio, sembra a rischio il ruolo di arrenger di Morgan Stanley se CdP npon parteciperà al collocamente, non necessariamente come sottoscrittore né come fornitore di garanzia, ma anche solo come co-arrenger. Cosa che però al momento Cassa Depositi non è intenzionata a fare perché ritiene che il piano finanziario (Pef) di Pedemontana non sia sostenibile.
La giunta regionale è intenzionata a far rispettare il termine di consegna della prima tranche dell'opera, previsto nel 2018. In questo senso Zaia ha affidato la supervisione dei rapporti con tutti gli enti interessati al direttore dell'Area tutela e sviluppo del territorio, Alessandro Benassi.

Anche il governo Renzi è coinvolto nell'operazione. In un'intervista al Mattino di Padova, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha infatti confermato l'impegno dell'esecutivo per evitare lo stop ai lavori paventato nelle scorse settimane. Palazzo Chigi ha già stanziato 614 milioni di euro di contributo pubblico per l'infrastruttura. La sostenibilità dell'operazione è legata anche ai flussi di traffico (previsti 30 mila veicoli al giorno) dalla futura Pedemontana, e dalla "soluzione ibrida" (definizione della Corte dei conti) scelta per l'opera: e cioè una superstrada a doppia corsia a pedaggio, con esenzione temporanea a scalare per i residenti di 70 Comuni trevigiani e vicentini.

La Pedemontana interessa 36 Comuni veneti, di cui 22 in provincia di Vicenza e 14 in quella di Treviso. I lavori sono iniziati nel 2014 e dovrebbero terminare tra due anni. I primi sei chilometri dovrebbero essere percorribili già entro quest'anno. Il costo dell'opera è previsto in tre miliardi di euro, dieci volte più di quanto immaginato nel 1999 e il triplo di quanto prevedeva lo studio di fattibilità del 2003. Il rischio traffico per i concessionari privat è di fatto annullato da una clausola contrattuale che prevede il pagamento di un canone da parte della Regione se i veicoli in transito saranno meno di quelli previsti dal Pef.

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