Appalti

Astaldi: ricavi in lieve crescita, il peso delle nuove acquisizioni sui dati del secondo semestre

di Ce. Do.

L’effetto delle nuove acquisizioni messe in cascina dal gruppo si faranno sentire principalmente nel secondo semestre, ma intanto Astaldi archivia i primi sei mesi del 2016 confermando i target 2016 e registrando ricavi operativi in leggera crescita, +0,6%, 1,4 miliardi, soprattutto grazie alla spinta derivante dall’estero (che ormai rappresenta l’85% dei profitti totali), e una redditività che, sebbene in calo rispetto allo stesso periodo del 2015 (sul quale aveva però impattato positivamente il completamento di alcune rilevanti commesse) è tornata a crescere se confrontata con il dato del secondo semestre dello scorso anno, penalizzato dalla sterilizzazione del margine progressivo del contratto idroelettrico in Canada.

L’Ebitda si attesta quindi a 200 milioni (contro i 214 milioni dei primi sei mesi del 2015), con un Ebitda margin al 14,3% in calo rispetto dal 15,4% di giugno 2015 ma in deciso miglioramentoo sul 9,7% del secondo semestre, mentre l’Ebit è pari a 160 milioni contro i 174 milioni dello stesso periodo del 2015 (l’Ebit margin si ferma così all’11,4% a fronte del 12,5% del corrispondente periodo del 2015 e del 7% del secondo semestre dello scorso anno). L’utile netto è di 31,5 milioni in calo del 49,5% rispetto ai 62,4 milioni dello stesso periodo del 2015, ma in rialzo del 70% sui 18,5 milioni del secondo semestre.


«I risultati di questo primo semestre - ha commentato l’ad del gruppo, Filippo Stinellis - confermano una dinamica commerciale e industriale coerente con gli obiettivi programmati, con il conseguimento di importanti traguardi operativi, che avranno i loro effetti positivi sulle dinamiche finanziarie del gruppo, già a partire dalla seconda metà dell’anno». E, guardando alla fine del 2016, il gruppo confida di riuscire ad alzare ancor di più l’asticella dei nuovi ordini che, a fine giugno, toccano quota 2 miliardi, di cui 1,6 miliardi nelle costruzioni (con un portafoglio ordini complessivo di 28,7 miliardi).

«Stiamo lavorando per superare la soglia dei 3 miliardi entro l’anno - chiarisce il ceo - e, grazie al completamento di alcune opere rilevanti, alla forte accelerazione commerciale che stiamo registrando e alla rinnovata flessibilità finanziaria, siamo confidenti di portare a termine il nostro obiettivo».

Tornando ai numeri, l’indebitamento netto è pari a 1,37 miliardi di euro a fronte dei 983 milioni di fine 2015. Ma il gruppo prevede un miglioramento dell’esposizione a fine anno per via degli effetti positivi collegati alla cessione della quota in A4 Holding e alle prime milestone finanziarie dei nuovi contratti.

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