Appalti

Nuovo Codice appalti, in arrivo dieci decreti attuativi del Ministero delle Infrastrutture

di Giuseppe Latour e Mauro Salerno

Sprint estivo per l'attuazione della riforma appalti. Dopo le prime linee guida approvate dall'Anac - sette già varate, tre ancora in fase di gestazione - scende in campo il ministero delle Infrastrutture, che si presenta al giro di boa di inizio agosto con un nutrito pacchetto di provvedimenti in fase di adozione finale. In campo ci sono, in tutto, una decina di decreti, a cominciare da due testi appena licenziati: le linee guida per la compilazione del Documento di gara unico europeo e il Dm, in coabitazione con la Giustizia, sui parametri da porre a base delle gare di progettazione. Entrambi sono approdati in Gazzetta ufficiale nei giorni scorsi.
Ma i cassetti degli uffici tecnici di Porta Pia sono carichi di molto altro materiale.

A cominciare dal nuovo sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti. Il decreto, che attende il concerto del ministero dell'Economia, delinea i contorni dell'albo che sarà gestito dall'Anac. L'elenco sarà distribuito in quattro fasce di importo e permetterà agli enti di poter gestire in proprio appalti di valore crescente, sulla base del grado di competenza e organizzazione dimostrata sul campo. La qualificazione, modellata su quella che già esiste per le imprese, durerà cinque anni. Ma il nuovo sistema non partirà subito. Per farlo diventare operativo dovrà arrivare un ulteriore provvedimento dell'Anac, senza contare una fase transitoria piuttosto lunga: per diciotto mesi chi farà domanda manterrà il diritto di richiedere i Cig per avviare le gare.

In via di adozione, poi, c'è un ampio pacchetto di testi dedicati alla progettazione. Quello più importante riguarda la riorganizzazione dei tre livelli per la composizione degli elaborati che servono a realizzare opere pubbliche: fattibilità, definitivo ed esecutivo. Proprio il primo livello incasserà le novità più pesanti. In base alla bozza approvata dal ministero delle Infrastrutture e all'attenzione dei ministeri dell'Ambiente e dei Beni culturali per il concerto, tutte le indagini preliminari sulle opere passeranno dal definitivo alla fattibilità. In questo modo finisce l'era dei preliminari di poche pagine, regolarmente smentiti dagli elaborati successivi. Questa revisione del primo livello porta, a cascata, conseguenze sui due successivi. Soprattutto, sarà il progetto definitivo ad essere rivisto in maniera più sostanziosa: il suo perimetro risulterà molto ridotto. Il terzo livello di progettazione, invece, resterà simile nel suo impianto generale, ma sarà corretto tenendo conto con più forza della fase di manutenzione delle strutture.

Novità importanti sono attese anche dal decreto dedicato ai requisiti per l'affidamento dei servizi di ingegneria e architettura, attualmente all'Anac per il suo parere: porterà misure di favore per la partecipazione dei giovani alle gare e scioglierà il nodo del contributo previdenziale integrativo delle società di ingegneria, ribadendo la sua natura obbligatoria. Un altro provvedimento riguarda la Cabina di regia per l'attuazione del Codice appalti, ormai in rampa di lancio: sarà guidata dal capo dell'ufficio legislativo di Palazzo Chigi, Antonella Manzione e avrà il compito di monitorare la situazione del mercato in vista del decreto correttivo, in calendario nel 2017. Al via anche la commissione incaricata di gestire l'introduzione nel nostro paese del Bim (Building information modeling), la tecnica che consente di anticipare gli effetti del cantiere in fase di progetto, riducendo l'impatto di imprevisti e varianti. Si è già riunita per la prima volta giovedì scorso, sotto la presidenza del provveditore alle Opere pubbliche per la Lombardia e l'Emilia Romagna, Pietro Baratono. Completano il quadro i decreti sulle categorie superspecialistiche e sulla programmazione delle Pa, anche loro in arrivo.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©