Appalti

Spinta agli investimenti sulle opere idriche e 100 milioni alle strade nel Dl enti locali

di Giuseppe Latour e Mauro Salerno

Arriva la norma che punta ad accelerare la spesa dei fondi dei commissari per le opere idriche. La Camera ha approvato ieri in prima lettura, con 343 voti favorevoli e 165 contrari, la questione di fiducia posta dal Governo sull'approvazione del decreto enti locali. Il testo è stato così licenziato nella versione uscita dalla commissione Bilancio di Montecitorio e adesso sta per approdare al Senato. La novità, nello specifico, cerca di sbloccare la partita degli investimenti sui depuratori: dopo anni di rallentamento, si cerca di facilitare la possibilità di impegnare i fondi. Non servirà più l'effettiva disponibilità di cassa per fare le gare e firmare i contratti con le imprese. Completano il quadro i 100 milioni di fondi per la manutenzione delle strade gestite dalle province e la proroga delle concessioni balneari.

Opere idriche
La norma licenziata da Montecitorio all'articolo 22 riguarda i commissari straordinari che devono assicurare la realizzazione degli interventi «con le risorse destinate dalla delibera Cipe n. 60/2012 alla depurazione delle acque»: si tratta, in altre parole, dei soggetti designati a intervenire per rimediare alla procedura di infrazione aperta da Bruxelles nei confronti dell'Italia. La loro attività sconta un forte ritardo che, almeno in parte, è stato giustificato dai commissari con l'impossibilità di avviare gare e firmare contratti in assenza di un'erogazione materiale delle risorse.

Il decreto rimedia a questo problema. E impone ai commissari di procedere «senza indugio al loro impegno con le procedure ad evidenza pubblica», prescindendo dall'effettiva disponibilità di cassa. Le loro contabilità speciali saranno alimentate direttamente con un anticipo del 20% sugli importi previsti dalla delibera Cipe. Basterà il semplice impegno di competenza ad avviare le gare. Poi, si procederà «con successivi trasferimenti per gli stati avanzamento lavori, fino al saldo conclusivo». Il processo sarà condotto informando Palazzo Chigi, l'Agenzia per la Coesione territoriale e il ministero dell'Ambiente.

Fondi alle strade provinciali
Il passaggio in Commissione Bilancio della Camera ha anche arricchito il decreto di fondi destinati alle province. Una quota di 48 milioni è destinata al finanziamento delle funzioni fondamentali ancora rimaste in capo alle province. Un altra quota più consistente, di cento milioni, è invece destinata alla manutenzione della rete stradale. Forse una delle più malconce dell'intero patrimonio italiano. I fondi arrivano grazie agli emendamenti approvati in commissione che aggiungono un articolo (il 7-bis) al decreto. Al secondo comma dell'articolo si trovano le risorse destinate ad aprire i cantieri, utilizzando l'analoga quota di cento milioni che un vecchio provvedimento affidava all'Anas per gestire la manutenzione di queste strade in accordo con gli enti locali. A distribuire i fondi alle varie amministrazioni sarà un intesa da raggiungere nella conferenza Stato-Città entro il 30 settembre 2016.

Proroga spiagge
Va poi registrata, all'articolo 24, una crepa sul fronte aperto dalla Corte di giustizia europea con il "no" alla proroga automatica fino al 2020 delle concessioni balneari. «Nelle more della revisione e del riordino della materia in conformità ai principi di derivazione comunitaria», si legge nell'emendamento approvato in commissione e confermato da Montecitorio, sono da considerare «validi i rapporti già instaurati e pendenti». È una soluzione ponte che, di fatto, garantisce la possibilità di andare avanti fino alla riforma organica

Decreto Enti locali, il testo approvato alla camera

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