Appalti

Palmigiano (Anas): «Le gare per nuove opere ripartiranno solo dalla fine dell'anno, inizio 2017»

di Alessandro Arona

Procedure negoziate sotto un milione di euro (lavori) con elenco unico nazionale e inviti a rotazione; accordi quadro per le manutenzioni, con bandi pluriennali da 10, 20, 50 milioni di euro; bandi per appaltare le progettazioni esecutive di nuove opere.

L'Anas si adegua a tempi serrati al Nuovo Codice appalti, ma Adriana Palmigiano (direttore Appalti e Acquisti dal dicembre scorso, ex Terna) ammette che «i bandi per le nuove opere ripartiranno non prima di fine anno, inizio 2017».

Partiamo dall'avviso dei giorni scorsi per formare l'elenco unico delle imprese qualificate (divise per ambito territoriale, importo e tipologie merceologiche) a cui affidare gli appalti a procedura negoziata, entro le soglie di un milione di euro (lavori), 209mila (beni e servizi), 100mila (progettazione). È una novità consentita dal Dlgs 50/2016?
In realtà si poteva fare anche prima, qualche compartimento aveva elenchi propri ... La novità è che abbiamo scelto di fare un unico avviso e un unico elenco nazionale (diviso come detto sopra, ndr). Questo significa una definizione centralizzata delle regole, requisiti unici e maggiore trasparenza e controllo. I compartimenti potranno continuare a fare affidamenti sottosoglia a procedura negoziata, ma i nomi delle imprese da invitare saranno indicati dalla Direzione generale, attingendo dall'elenco unico (per quell'area territoriale) sulla base del principio di rotazione.

La procedura negoziata non è obbligatoria sotto un milione di euro. Voi la farete sempre o no?
La scelta è di utilizzare prevalentemente questa procedura di affidamento, sotto le soglie di legge. Non partiremo subito, però, lo faremo quando gli elenchi saranno abbastanza "popolati". Non cerdo ci vorrà molto comunque, qualche mese.

Un paio di giorni dopo il vostro avviso sono state approvate le Linee guida Anac sul sottosoglia, le avevate viste?
Abbiamo fatto le valutazioni sul testo in consultazione.

Nella versione finale l'Anac chiede, per i lavori fra 500mila euro e un milione, di motivare con attenzione perché si usa la procedura a inviti anziché la gara...
Se ci saranno regole più rigide ci adegueremo, ma la nostra è una scelta ponderata: facciamo un albo pubblico, unico per tutta l'Anas, sempre aperto alle imprese che vogliono iscriversi, con inviti a rotazione. Questo garantisce la trasparenza, ma anche affidamenti rapidi, mentre fare gare singole, a cui partecipano ogni volta 100 imprese, è molto più lungo e complesso.

Dunque il futuro degli appalti Anas di lavori sarà: singoli affidamenti a procedura negoziata sotto il milione di euro, accordi quadro per le manutenzioni, singoli bandi per le nuove opere?
In linea di massima sì, ma affidamenti singoli, con gara, sopra il milioni di euro, ci saranno ancora, se sganciati da un programma pluriennale unitario di manutenzione.

L'ammontare del vostro mercato di lavori che sta sotto il milione di euro, grazie agli accordi quadro, si riduce?
Bè, no, più o meno il perimetro resterà quello di prima. Sono soprattutto i lavori sopra il milione che ora vengono accorpati negli accordi quadro.

A che punto siete con l'attività di adeguamento al Nuovo Codice appalti?
L'adeguamento dei documenti di gara è quasi concluso; si trattava di definire nuovi modelli standard, è gàù uscita qualche gara con le nuove regole. Circa i criteri di aggiudicazione seguiamo le linee guida Anac, inclusa la possibilità di inserire dei criteri per valutare la qualità dei soggetti. Stiamo formalizzando degli standard di valutazione, ma siamo comunque già ripartiti con gare a offerta più vantaggiosa, per gli accordi quadro. L'impatto maggiore del nuovo codice, si sapeva, è sui bandi per le nuove opere. Entro luglio faremo i bandi per gli accordi quadro per le progettazioni e le indagini. Dobbiamo portare più velocemente possibile i nostri progetti definitivi al livello di esecutivo, e useremo lo strumento nuovo degli accordi quadro. Tra la fine dell'anno e l'inizio del 2017 potremo ricominciare a pubblicare bandi per le nuove opere.

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