Appalti

Inail: denunciati 1.246 infortuni mortali nel 2015. Poletti: riformare il sistema dei controlli

di Massimo Frontera

Controlli in agente «congiunti» sui luoghi di lavoro, per evitare i disagi alle aziende dovuti alle ispezioni di Inps, Inail e Ispettorato del lavoro. È il ministro del Welfare, Giuliano Poletti, che nel suo intervento in occasione della presentazione dell'attività dell'Inail, annuncia una semplificazione da mettere in cantiere. «Invece di 3 ispezioni, se ne abbiamo una sola, le imprese dovrebbero valutare un minore disagio», ha detto il ministro, specificando che lavorando in «maniera congiunta», si otterrebbero anche risparmi di «tempi, costi ed energia».
Per quanto riguarda invece le potenzialità dell'Inail, diverse dal suo "core business", Poletti ha messo l'accento sulla potenzialità ancora inespressa per contribuire all'economia reale. «Sono tra quelli che pensano che è una cosa giusta che le risorse che vengono accumulate sul fronte assicurativo piuttosto che previdenziale prendano la strada dell'economia reale, della società», ha detto Poletti. «Dico - ha chiarito Poletti - che dobbiamo accettare una quota ragionevole, controllata, congrua, di un rischio potenziale, ma che viene largamente compensata dalla utilità sociale che quel tipo di scelta ci consente di fare».

L'Inal negli ultimi esercizi ha decisamente potenziato la sua attività in questo senso, destinando una parte delle sue risorse disponibili in misura crescente su investimenti mobiliari e immobiliari (sia diretti che indiretti). Pochi giorni fa, l'ente ha completato l'apporto di sette immobili a un fondo immobiliare di Invimit (i3-Università" per un valore di 50 milioni. Nei mesi scorsi ha chiuso inoltre importanti operazioni di investimento a Roma, acquistando immobili storici all'Eur per 297,5 milioni di euro. Immobili sui quali è possibile rilanciare alcune attività che generano reddito.
Più in generale, come è noto l'Istituto ha in corso una valutazione approfondita per selezionare le centinaia di proposte di investimento immobiliare di pubbliche amministrazioni. Si tratta per la maggior parte di immobili esistenti. Ma l'istituto è inoltre in prima fila nalla realizzazione di nuovi edifici scolastici: è infatti il finanziatore - fino a un massimo di 350 milioni di euro - delle 52 scuole innovative previste dal concorso nazionale lanciato dal ministero dell'Istruzione, in scadenza a fine agosto.

Contributi alle imprese per la sicurezza
De Felice ha anche ricordato le iniziative dell'Inail a sostegno del miglioramento della sicurezza dei luoghi di lavoro, attraverso contributi a fondo perduto concessi con bandi pubblico. «Con il bando Isi del 2015 l'Inail ha messo a disposizione del sistema produttivo italiano 276 milioni di euro a fondo perduto per il miglioramento della sicurezza sul lavoro, sesta tranche di uno stanziamento complessivo che, a partire dal 2010, ammonta complessivamente a circa 1,3 miliardi di euro», ha detto De Felice.

I numeri sulle morti sul lavoro
Sul fronte invece della principale mission dell'istituto, quella della sicurezza sul lavoro, De Felice ha riferito che nel 2015 sono stati denunciati 1.246 infortuni mortali, contro i 1.152 nel 2014. Tuttavia, gli infortuni accertati sono nettamente inferiori: si tratta di 694 infortuni «sul lavoro», di cui 382, il 55%, avvenuti «fuori dell'azienda», con una riduzione del 2% circa rispetto al 2014 e del 23,4% rispetto al 2011. «Il dato - spiega l'Inail - non è tuttavia consolidato perché sono ancora in istruttoria 26 infortuni: se tutti fossero riconosciuti come casi mortali avvenuti "sul lavoro", si avrebbe un aumento complessivo di circa l'1,7% rispetto al 2014, mentre la riduzione rispetto al 2011 sarebbe del 20 per cento».
Più in generale, secondo l'Inail, «si conferma l'andamento decrescente nella serie storica del numero degli infortuni». Sono infatti poco meno di 637mila le denunce di infortuni accaduti nel 2015 registrate dall'Inail, in diminuzione del 4% rispetto al 2014 e del 22,1% rispetto al 2011. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono stati poco più di 416mila (-6,6% rispetto al 2014), di cui il 18,2% avvenuto «fuori dell'azienda», cioè «con mezzo di trasporto» o «in itinere».

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