Appalti

Fondo per l'abusivismo, Galletti: ok alle regole per dare le risorse ai Comuni

di Massimo Frontera

Più vicina l'operatività del fondo di 10 milioni per sostenere la demolizione delle opere abusive. Il ministro dell'Ambiente ha annunciato l'approvazione, in conferenza Stato-città, dello schema di decreto sulle regole per la richiesta e l'assegnazione delle risorse.
Il cuore del Dm Ambiente è l'allegato tecnico su «Modelli e linee guida relativi alla procedura di presentazione della domanda di concessione per l'accesso ai finanziamenti per gli interventi di rimozione o di demolizione delle opere o degli immobili realizzati in aree soggette a rischio idrogeologico elevato o molto elevato ovvero dei quali viene comprovata l'esposizione a rischio idrogeologico, in assenza di totale difformità dal permesso di costruire».

Galletti: pronto a raddoppiare il fondo
Agli amministratori che affrontano la piaga dell'abusivismo, spesso purtroppo senza il giusto appoggio delle realtà locali - ha detto il ministro Gian Luca Galletti - noi vogliamo fornire un sostegno reale che rappresenta anche un segnale culturale: va chiusa una volta per tutte la stagione dei condoni e delle costruzioni in spregio alle regole e al buonsenso, che mettono a rischio la vita delle persone e la tenuta del territorio. Mi auguro che questo fondo, che vale 10 milioni di euro, possa essere rapidamente esaurito e in quel caso sarò pronto a raddoppiarne l'importo».

Le priorità
Come spiega eloquentemente il titolo dell'allegato tecnico, le risorse saranno indirizzate sui casi di abuso edilizio di maggiore gravità e rischio per la popolazione e il territorio. Dunque opere su aree a inedificabilità assoluta perché sottoposta a tutela oppure perché a rischio ambientale.

La valutazione delle richieste
Gli enti locali dovranno comunicare una serie di informazioni, caricandole direttamente su una piattaforma on line. Le richieste saranno valutate alla luce di una serie di elementi e relativi punteggi, in base ai quali sarà possibile stilare una graduatoria delle situazioni prioritarie. Il riparto delle risorse sarà fatto su base regionale, stessa cosa per la graduatoria delle richieste. La lista degli interventi dovrà passare per la conferenza Stato-città. Successivamente la risorse vengono concesse con un decreto direttoriale dell'Ambiente. L'ente locale si deve impegnare a concludere l'abbattimento entro 120 giorni. Altrimenti deve restituire i soldi ricevuti.

La griglia dei punteggi
I criteri che vengono presi in considerazione sono sei. Al «livello di rischio dell'area interessata» può essere assegnato un punteggio maggiore o minore, a seconda che il rischio si "molto elevato" oppure "elevato". Avrà priorità in graduatoria anche il «completamento del finanziamento già erogato», allo scopo di completare l'abbattimento di manufatti oggetto di provvedimenti dell'amministrazione. Un punteggio a scalare sarà inoltre assegnato in base alla quantità di persone alle quali saranno ridotti i rischi, a seguito dell'abbattimento. Il quarto criterio è quello del costo della demolizione (con relativa rimozione delle macerie): il punteggio è più alto quanto più il costo è elevato. Se il manufatto si trova su un'area demaniale il punteggio è più alto. Infine, punteggio più elevato in graduatoria se l'immobile si trova in zone di divieto assoluto oppure in aree di rispetto fluviale.

La documentazione
Agli enti locali - come si diceva - vengono richiesti una serie di informazioni, a partire da una relazione che include il «progetto delle attività di rimozione o di demolizione», con anche «l'elenco dettagliato dei relativi costi» e l'elenco di tutte le opere e gli immobili del territorio comunale per i quali sono stati adottati provvedimenti definitivi (non eseguiti) di rimozione o di demolizione. La seconda parte della documentazione è costituita da una dichiarazione (sottoscritta dal legale rappresentante del Comune) nella quale si attesta, fra le altre cose, «la natura definitiva del provvedimento di rimozione o di demolizione», «l'inottemperanza a tale provvedimento da parte dei destinatari». Oltre a questo gli enti devono anche dimostrare di aver rispettato il patto di stabilità, Nell'attestazione, infine, va specificato se l'immobile si trova in zona demaniale o in area a divieto totale di edificazione oppure ancora nelle aree di pericolosità idraulica elevata o di rispetto fluviale.

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