Appalti

Federbeton: edilizia fuori dai radar della politica, bisogna tornare a investire nelle infrastrutture

di Marzio Bartoloni

«Bisogna ritrovare le energie per investire in infrastrutture utili che possano rilanciare il Pil, fino a venti anni fa erano considerate lo strumento anticiclico per antonomasia per rilanciare l’economia, ora abbiamo la percezione che il settore dell’edilizia stia uscendo dai radar della politica». La richiesta di ridare centralità al settore delle costruzioni nelle politiche economiche del Governo arriva da Sergio Crippa presidente di Federbeton che ieri ha aperto a Roma l’assemblea della Federazione delle associazioni della filiera del cemento, del calcestruzzo e dei materiali di base per le costruzioni. Un settore che attraversa ancora «una fase congiunturale molto complessa e difficile» (-43% dal 2010) e che vede nel nuovo codice degli appalti una possibile «base di rilancio» a patto che lo si attui al più presto.

L’assemblea cade a un anno esatto dalla nascita della Federbeton “evoluta”, il primo esempio di aggregazione tra associazioni di una filiera nello spirito della “Riforma Pesenti” varata da Confindustria. All’assemblea era presente anche il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che nel suo intervento si è soffermato su alcuni aspetti della politica economica e sui riflessi che questa può avere per un settore fondamentale come quello delle costruzioni, del quale le imprese di Federbeton rappresentano un segmento di assoluta importanza. Boccia ha sottolineato la necessità di lavorare insieme per individuare interventi di politica industriale che vadano a incidere sui fattori di competitività e non sui singoli settori, per un progetto complessivo di rilancio della produttività, vera questione nazionale, variabile decisiva per lo sviluppo delle imprese e del Paese: «Il settore delle costruzioni in generale, che come il digitale e il turismo per esempio, sono settori trasversali, è un fattore di sviluppo, per questo – ha spiegato il presidente degli industriali – dobbiamo ragionare su come rilanciare un grande piano nazionale di riqualificazione urbana degli edifici pubblici e privati e affrontare la questione infrastrutturale che è nazionale e riguarda la competitività del Paese».

Sul tavolo dell’assemblea di Federbeton anche il nuovo codice degli appalti, la cui impostazione per Crippa è «positiva in quanto si esce dalla logica delle gare al massimo ribasso, ma ha la necessità di essere migliorato in alcuni passaggi applicativi e va attuato al più presto senza perdere opportunità di investimento». Un punto quest’ultimo sottolineato anche da Francesco Karrer, presidente del comitato scientifico di Federbeton: «Le ripercussioni sul settore delle costruzioni potrebbero essere pesanti, considerati i tempi necessariamente lunghi di un processo di riorganizzazione che comporta la riduzione delle centrali uniche di committenza. C’è il rischio di non sostenibilità di una parte del settore delle costruzioni molto consistente».

L’assemblea ha infine affrontato anche l’impatto del «Bim», il Building information modeling, un modello volto ad inserire all’interno di un processo digitale tutte le informazioni gestionali che riguardano la progettazione e la costruzione di un’opera.

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