Appalti

Protezione civile, Ance: allineare la legge delega alle norme del codice appalti

di Giuseppe Latour

La nuova legge delega sulla protezione civile va integrata, coordinando meglio le sue indicazioni con quanto stabilisce il nuovo codice appalti in materia di somma urgenza e deroghe. È questo il senso delle osservazioni che l'Ance ha inviato alle commissioni Affari costituzionali e Ambiente del Senato nel quadro delle audizioni sul Ddl in discussione a Palazzo Madama. Il disegno di legge, per i costruttori, ha un impianto apprezzabile che, però, andrà corretto per evitare disallineamenti tra le due normative.

Il disegno di legge di riforma della protezione civile è stato approvato il 23 settembre scorso in prima lettura dalla Camera. E ruota attorno a diversi punti: la riorganizzazione delle norme accumulatesi negli anni, la definizione di un quadro stabile di procedure da utilizzare nelle emergenze, ponendo fine alla dittatura delle ordinanze, la creazione di regole uguali per tutti in materia di risarcimenti, la conferma di una struttura policentrica e il rafforzamento della trasparenza, secondo una linea coerente con la riforma degli appalti. Si tratta di una legge delega che quindi andrà attuata nei prossimi mesi.

Dopo un periodo di stasi, è iniziato un ciclo di audizioni presso le commissioni Affari costituzionali e Ambiente del Senato, che ha visto tra i protagonisti l'associazione dei costruttori. L'Ance, in linea generale, parla di un testo «ampiamente condivisibile, in quanto mira a sancire alcuni presupposti imprescindibili che dovranno caratterizzare la disciplina della materia, sia sul piano della prevenzione e mitigazione dei rischi connessi agli eventi calamitosi, sia sul piano della gestione concreta delle situazioni emergenziali, che implicherà un'organizzazione policentrica delle attività di livello centrale, regionale e locale».

Piace l'impostazione della legge delega, che «sembra andare nel senso dell'attuazione di interventi di prevenzione sistematici e non straordinari, in modo da minimizzare i rischi di calamità che danno luogo a situazioni di emergenza». Apprezzabile anche la parte in cui si evidenzia «la necessità di definire chiaramente le tipologie di rischi per i quali può operare la normativa sulla protezione civile, fermo restando che non rientrano in questo ambito gli interventi per eventi programmati o programmabili in tempo utile, che possano determinare criticità organizzative».

La storia recente dice che proprio l'utilizzo di meccanismi derogatori ha portato spesso a fenomeni corruttivi. «Come Ance, da sempre sosteniamo che le uniche emergenze che possono giustificare l'adozione di misure straordinarie e derogatorie rispetto a quelle ordinarie, sono quelle dovute a fatti imprevedibili, sostanzialmente riconducibili nel novero delle calamità naturali».

«Apprezzabile» è anche il fatto che nel provvedimento, in applicazione dei principi generali delle norme europee, si ribadisca che il potere di derogare alle norme ordinarie va sempre bilanciato tramite «adeguate misure di trasparenza e verifica successiva». Queste verifiche dovranno riguardare una serie di profili, tra i quali sono citate anche le procedure poste in essere per l'acquisizione di lavori, servizi e forniture, le quali «potranno avvenire anche mediante strumenti di acquisto aperti, ai quali possano accedere, in via preventiva, tutte le componenti e le strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile».

A conti fatti serve solo un'integrazione. «Sarebbe opportuno - spiega l'Ance - prevedere espressamente un coordinamento con i contenuti del nuovo codice dei contratti, di cui al Dlgs n. 50/2016». Il nuovo articolo 163, infatti, contiene una disposizione specifica per regolare la materia che definisce in maniera parecchio restrittiva la somma urgenza: è solo in questo perimetro così ristretto che sarà possibile derogare alle regole ordinarie sull'aggiudicazione dei contratti pubblici. Per l'Ance è fondamentale coordinare le disposizione della nuova legge delega sulla protezione civile alle disposizione del codice appalti in vigore dalla fine di aprile.

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