Appalti

Divieto di appalto integrato? Si aggira così: a Carovilli (Is) scuola da 2,1 milioni riservata ai general contractor

di Mauro Salerno

Fatta la legge trovato l'inganno. Il nuovo codice impone la separazione di progetto e lavori vietando l'appalto integrato? C'è già chi ha sperimenta nuove soluzioni - chissà se legittime - per non perdere la scorciatoia che fino allo scorso 20 aprile permetteva di mandare in gara i lavori anche sulla base di un progetto definitivo.

L'idea è venuta al Comune molisano di Carovilli, 1.377 anime in provincia di Isernia, che ha rispolverato la formula del general contractor - in sonno ormai da anni - per assegnare un appalto da 2,1 milioni per la costruzione di una scuola. In ballo c'è la linea di finanziamenti per gli interventi di edilizia scolastica, varata dal governo sfruttando il Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc 2007-2013). Per non perdere i fondi i bisogna perlomeno aggiudicare l'appalto entro il 30 giugno.

Problema: il Comune ha in mano solo il progetto definitivo dell'opera. Ma il Dlgs 50/2016 impone di mandare in gara soltanto progetti esecutivi. A meno che l'appalto non riguardi un contratto che preveda il contributo di risorse private (project financing, concessioni, Ppp, contratto di disponibilità) oppure l'assegnazione di un'intervento a un contraente generale, figura inaugurata con la legge obiettivo per realizzare - con qualsiasi mezzo - le grandi opere del piano delle infrastrutture strategiche. In origine le norme imponevano di tirare in ballo i general contractor solo per cantieri oltre i 250 milioni. Poi però quel limite minimo è saltato. Allora, hanno pensato a Carovilli, chi ci impedisce di percorrere questa scorciatoia?

«Non c'è da stupirsi - dice Silvio Lombardi, responsabile dell'Ufficio tecnico del Comune e Rup dell'appalto per la scuola - è l'unica procedura che ci resta per assegnare in un colpo solo progetto e lavori. Abbiamo un tempo strettissimo per non perdere i fondi».

Funzionerà? A parte gli eventuali dubbi di tipo giuridico, il rischio è che ai big nazionali delle costruzioni non passi neppure per la testa di candidarsi a un bando per un mini-cantiere da aprire nella montagna molisana. I general contractor sono ordinati secondo tre classifiche aggiornate dal ministero delle Infrastrutture che cura anche il rilascio delle certificazioni ai costruttori. Nella prima classifica, che permette di realizzare cantieri fino a 350 milioni figurano oggi 15 imprese, nella seconda (appalti fino a 700 milioni) 9, nella terza, che permette di impegnarsi in cantieri di qualsiasi portata economica ne sono rimaste 20. Insomma un club ristretto di big del mattone.

Eppure anche il dubbio sullo scarso appeal del micro-bando molisano sembra destinato a essere fugato. Anche perché nulla impedisce anche a una grande impresa di conquistare l'appalto per poi subbapaltare i lavori a una ditta locale. E in un periodo di crisi del mercato pubblico è probabile che anche un piccolo appalto non venga scartato a priori. Lombardi conferma che la gara non andrà deserta: «Abbiamo già ricevuto le prime manifestazioni di interesse».

Il bando del Comune di Carovilli destinato ai genereal contractor

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©