Appalti

Appalti senza gara a Palermo, l'Anac manda le carte a Procura e Corte dei Conti. E Orlando annuncia il ricorso al Tar

di Mauro Salerno

Finiscono sui tavoli della Corte dei Conti e della Procura della Repubblica le carte con cui il Comune di Palermo ha affidato senza gara cinque cantieri di manutenzione su tre scuole e due edifici del centro storico di Palermo, giustificando la scelta con necessità di interventire con «somma urgenza». A girare la documentazione è l'Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, per niente convinta della legittimità delle scorciatoie prese dai funzionari del Comune. Le obiezioni dell'Anac sono messe nero su bianco nella delibera n. 612 depositata il 9 giugno (e appena inviata alla sezione regionale della Corte dei Conti e al Tribunale di Palermo).

Gli interventi
Sotto esame finiscono tre interventi di edilizia scolastica e due cantieri relativi al ripristino di due edifici di importi compresi tra 173mila e 615mila euro, per un totale di due milioni di euro. Gli interventi sulle scuole - decisi al termini di sopralluoghi effettuati a inizio agosto - sono stati decisi per il Comune erano «indispensabili per garantire la sicurezza e la funzionalità delle scuole». Qualificati come urgenti anche gli interventi sugli immobili comunali, assegnati a imprese di fiducia o comunque già note all'amministrazione «in quanto già esecutrici di lavori su immobili di proprietà comunali».

Le obiezioni dell'Anac
Diverse le contestazioni che l'Anac muove al Comune. La prima è che alla base degli interventi di somma urgenza disposti dal Comune non c'erano eventi imprevedibili. Anzi. «Nessuno di essi è stato disposto in conseguenza di un ben specifico e individuabile evento imprevedibile - si legge nella delibera - bensì risulta riconducibile a situazioni di incuria, degrado e ammaloramento molto risalenti nel tempo» . La seconda contestazione riguarda il fatto che, al contrario di quanto prescritto dalle norme sugli appalti, i lavori affidati senza gara non si sono limitati agli interventi necessari a rimuovere le situaizoni di preicolo, ma, nel caso delle scuole, hanno riguardato anche «manutenzioni atte a conservare l'immobile nel suo stato di piena funzionalità (ad es., installazione e/o adeguamento dell'impianto elettrico e antincendio)». Non è sbagliato, in linea di principio, affiancare gli interventi urgenti con quelli necessari al garantire la piena funzionalità degli edifici «tuttavia, si ritiene che tali interventi debbano avere comunque un carattere accessorio e residuale », men tre in alcuni casi hanno raggiunto una valore preponderante nell'appalto. Senza contare che questa scelta «ha anche fatto sì che i lavori si prolungassero ben oltre l'inizio dell'anno scolastico, di fatto facendo venir meno le stesse ragioni che avevano determinato l'utilizzo della procedura d'urgenza».

Sugli immobili comunali l'Anac contesta la carenza di documentazione, che avrebbe consentito la scelta di affidare gli interventi senza gara. In un caso (appalto da 615mila euro) il cantiere ha riguardato addirittura un «rudere», come gli uffici hanno verificato attraverso «Google Maps».

Impossibile poi ricostruire la contabilità dei lavori, «costituita da un unico foglio – firmato dal DL e dall'impresa e vistato dal Capo Area Gestione del Territorio - riportante le voci di prezzo utilizzate e le quantità complessive, assolutamente inidoneo a documentare quanto eseguito». Senza contare, rimarca l'Anac che già «ad un primo esame si rileva la dubbia necessità di alcune voci di costo e la presenza lavorazioni che avrebbero dovuto essere già conteggiate in altre voci di costo».

La posizione del Comune
Il Comune non ci sta e annuncia di voler impugnare la delibera. «Ciò anche affinché - fanno sapere il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore Emilio Arcuri - il Tar proceda ad una verifica della legittimità amministrativa dell'operato degli uffici e dei funzionari comunali»

La delibera dell'Anac sugli interventi di somma urgenza a Palermo

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