Appalti

Spigone (Unione Soa): «Due proposte per rendere più efficace la qualificazione»

di Giuseppe Latour

Introdurre sistemi di indirizzo dinamico del mercato, come un forum o la pubblicazione periodica di dossier di chiarimento. Facendo entrare la "soft regulation" anche nella qualificazione. E' quanto chiede Elisa Spigone, vicepresidente dell'Unione Soa italiane (Usi), associazione di organismi di attestazione che rappresenta circa il 30% del comparto, in una nota appena inviata all'Anac sulle nuove regole in materia di qualificazione.
L'Unione delle Soa italiane parte dall'auspicio che la ricognizione straordinaria delle società di attestazione prevista dal Codice appalti diventi «l'occasione per prendere atto dei punti di forza dell'attuale sistema e valorizzare la qualità del procedimento di attestazione, adottando misure volte a potenziare questo aspetto». In questo quadro, «l'Usi auspica l'adozione di meccanismi virtuosi in grado di consolidare la qualità di un procedimento che per sua natura non può essere inquadrato in termini industriali, data la centralità del giudizio valutativo nel rilascio dell'attestazione».

Nello specifico, l'associazione avanza due proposte per rendere più efficiente il sistema: rafforzare il procedimento di attestazione, garantendo la presenza del direttore tecnico e dei tre responsabili di area dell'impresa (legale, economico-finanziaria, tecnica) in ogni sede di deliberazione delle Soa e affiancare il manuale sull'attività di qualificazione dell'Anac con strumenti di indirizzo dinamici, come la creazione di un forum dedicato alle società di attestazione, con la pubblicazione periodica di dossier di chiarimento e costanti atti di interpretazione delle linee guida alla luce delle concrete esigenze del mercato.
«Al contrario – dice Spigone - una valutazione del settore in termini esclusivamente quantitativi, ispirata, ad esempio, ad una riduzione degli organismi di attestazione sulla base del numero delle imprese attestate, lascerebbe aperti alcuni annosi problemi e provocherebbe un restringimento artificioso del mercato».

In conclusione, c'è l'auspicio che il potenziamento del ruolo dell'Anac nell'implementazione del Codice «possa condurre all'introduzione di misure indirizzate ad imprimere al settore una svolta reale in termini di efficienza e trasparenza».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©