Appalti

Cantone: bene il piano anticorruzione a Roma, procedure negoziate scese del 25%

di Mauro Salerno

Procedure negoziate diminuite del 25 per cento, 29 gare per il Giubileo concluse senza ricorsi, rotazione del personale e una centrale unica di committenza, dalla doppia anima, da cui passeranno tutti gli appalti di lavori di importo superiore al milione di euro e le gare per beni e servizi, mettendo fine alla moltiplicazione dei centri di costo (e di potere) che hanno caratterizzato negli ultimi anni l'opaco mercato degli appalti romano.

È il primo bilancio dell'attività di collaborazione tra il commissario Francesco Paolo Tronca, insediato a Roma dopo le dimissioni di Ignazio Marino e l'Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. Un "progetto pilota" svolto negli otto mesi di commissariamento grazie al «quale Roma può essere un esempio» di un nuovo modo di intendere l'Anticorruzione , ha detto Cantone, con un riferimento a una forma di vigilanza («collaborativa»), peraltro già sperimentata all'Expo, in cui l'Autorità segue passo per passo la formazione delle decisioni e dei procedimenti, proponendo correttivi in corsa invece di intervenire a cose fatte, quando è difficile, se non impossibile ,rimediare. È andata così, ad esempio, per il Giubileo dove, ha ricordato il presidente dell'Anac, sono state passate al setaccio 29 gare «e non risulta nessuna contestazione o ricorso al Tar: tutte si sono svolte e sono state condotte in piena regolarità»

«Ci sono segnali incoraggianti - ha aggiunto Cantone -. Certo se qualcuno pensa che basti una bacchetta magica resterà deluso. Se si dà un tempo minimo, Roma ha tutte le condizioni per poter ripartire».

Il primo passo, nel comune di Mafia Capitale dove fino al 2014 il 71,8% degli appalti pubblici (in valore) veniva assegnato senza gara, è stato accendere un faro sul sistema (elettronico) che doveva garantire trasparenza e rotazione nel meccanismo di assegnazione dei contratti. «Roma - ha spiegato Cantone - aveva il Siproneg, un sistema intelligente perché era a estrazione. Ma all'interno c'erano ditte collegate tra loro e quindi creava problemi sulla trasparenza. Quindi abbiamo attivato controlli ex ante sui singoli partecipanti». Non solo. Prima gli uffici del Comune di Roma si limitavano a verificare il possesso dei requisiti delle prime due aziende classificate. Poi su indicazione dell'Anac è arrivata invece la scelta di avviare una fase straordinaria di controlli, sottoponendo a verifica un campione del 10% delle aziende presenti nel sistema. Il sorteggio delle imprese è avvenuto lo scorso 19 aprile. L'Anac conta di chiudere i controlli entro luglio.

Nel frattempo «il ricorso alle procedure negoziate è scese del 20% mentre sono aumentate del 25% quelle aperte, con un incremento del 177% delle somme messe a gara, e lo stesso trend è riscontrabile nel 2016», ha detto Cantone. Gli appalti senza gara sono però ancora molti (5.408 quelli contati dall'Anac nel 2015). Soprattutto se si considera che in valore coprono quasi la metà (46,69%) degli acquisiti complessivi del Comune.

Un altro passo importante è la scelta di centralizzazione degli acquisti. «Domani (oggi, ndr)- ha annunciato il commissario Tronca - deliberiamo l'adeguamento del piano di anticorruzione e l'attivazione della centrale unica di committenza incentrata su due aree e cioè lavori pubblici e razionalizzazione della spesa: due strumenti fondamentali e formidabili se gestiti bene e con efficacia». La prima si occuperà di tutti gli appalti di lavori al sopra di un milione di euro. La seconda di tutti i contratti di beni e servizi sopra soglia Ue (209mila euro). E di lavoro ce n'è tanto da fare. Basta pensare che da un rapporto di audit interno, nel 2015, su 1.841 procedure di appalto promosse dalla strutture centrali di Roma Capitale, solo 89 sono passate dalla Centrale unica di Committenza

Il prefetto che lunedì lascerà l'incarico come commissario straordinario ha ricordato di «aver agito da subito con lo stesso spirito di Expo: qui a Roma delle 31 opere progettate
nessuna era cantierizzata. Ora, tranne due, (e cioè opere di pavimentazione sulle quali era stato gettato bitume e sulle quali Tronca ha voluto i sampietrini) sono tutte finite. E altre
opere verranno fatte anche se saranno ultimate dopo la chiusura della porta santa». Un passaggio è stato dedicato anche all'Atac, con parole di fiducia verso il nuovo direttore generale Marco Rettighieri e alla metro C. «Un appalto che con il nuovo codice non sarebbe possibile», ha detto Cantone che per Tronca va però completato «nel rispetto dei principi di trasparenza nel più breve tempo possibile » .

Cantone ha ricordato «la rotazione del personale che sarà un modello». Con il nuovo piano anticorruzione «dirigenti apicali e sub apicali» dovranno passare ad altro incarico dopo cinque anni ininterrotti di responsabilità. Il periodo di accorcia a tre anni se la permanenza è «nelle aree a rischio corruzione così come individuate dal Piano», tra cui , inutile sottolinearlo, ai primi posti figurano gli appalti .

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